La Nuova Sardegna

Nel centro storico resiste l’antico mulino

Tra le montagne della Barbagia di Sèulo c’è l’incantato paesino di Sadali. Un vero e proprio paese dell’acqua, circondato da tante cascate che arrivano dalla verde montagna ricoperta di boschi di...

26 maggio 2018
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Tra le montagne della Barbagia di Sèulo c’è l’incantato paesino di Sadali. Un vero e proprio paese dell’acqua, circondato da tante cascate che arrivano dalla verde montagna ricoperta di boschi di roverelle, querce e lecci, ma anche dalla classica macchia mediterranea. Cascate che sono la vera ricchezza di questo luogo fin dai tempi antichi. L’acqua muoveva numerosi mulini e proprio al centro del paese uno di questi antichi sistemi idraulici è ancora in funzione: azionato dalle cascate di San Valentino permette la molitura del grano. La ricchezza di sorgenti ha reso abitato e prezioso questo territorio che conserva ancora vestigia antichissime, prenuragiche e nuragiche, puniche e romane. Sadali nel medioevo fece parte prima del giudicato di Cagliari e poi di quello di Gallura, per poi passare sotto il controllo della repubblica di Pisa. Venne conquistato dagli aragonesi nel 1324 e fino all’Ottocento appartenne a diverse famiglie di feudatari tra cui i Carroz. Tra le stradine del centro storico è aperta la Casa museo di Tzia Cramella. Nel circondario numerose grotte da visitare sicuramente.

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