La Nuova Sardegna

Perché mi fa male? La risposta la trovo dentro una app

di Salvatore Santoni
Perché mi fa male? La risposta la trovo dentro una app

Il fisioterapista Alberto Mura e l'imprenditore Mario Niedda, ex calciatore della Torres, hanno creato "Medical revolution"

26 maggio 2018
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Vedere in 3D il punto del proprio corpo dove impazza il dolore e prendere coscienza del motivo. E poi salutare il medico in clinica e ritrovarselo sempre in tasca nello smartphone. Sono soltanto alcune funzioni di Medical revolution, l’app che crea un filo diretto con la clinica specialistica e promette di rivoluzionare il rapporto tra medico e paziente. Il progetto, nato nell’ambito della riabilitazione muscolo-scheletrica, è stato sviluppato da un fisioterapista e un imprenditore di Sassari, che nelle scorse settimane lo hanno presentato all’Expo Sanità di Bologna.

Il team. La novità è frutto dell’incontro di Alberto Mura (a sinistra nella foto) con l’imprenditore Mario Niedda (a destra). Il primo è un dottore in fisioterapia, osteopata e posturologo con esperienza decennale che gestisce due cliniche e presiede l’associazione Fisiolab Sardegna. Il secondo, invece, è un imprenditore con un passato da atleta alle spalle. Mario Niedda, infatti, è stato un calciatore professionista che ha militato anche nella squadra di Sassari, la Torres. La loro partnership è la rappresentazione plastica della natura del progetto. Da una parte c’è la figura del medico specialista, al quale è destinata la piattaforma; dall’altra l’ex calciatore che per anni, purtroppo a causa di tanti infortuni, ha vestito i panni del paziente di vari centri di riabilitazione.

La genesi. Per mettere in piedi la piattaforma i due hanno speso circa tre anni di sviluppo, portato avanti con un team di esperti medici e programmatori informatici. Il medico e l’imprenditore hanno lavorato a stretto contatto con vari medici specialisti, sia locali sia di fama internazionale, e con il top mondiale della visualizzazione tridimensionale. Inoltre, durante lo sviluppo di Medical revolution particolare attenzione è stata prestata ai dati sensibili dei pazienti. La piattaforma opera infatti su un cloud criptato.

La rivoluzione. L’idea è nata da un’esigenza emersa durante il lavoro in clinica. Quando i pazienti ricevono una diagnosi non percepiscono concretamente qual è il loro problema e il grado di gravità delle lesioni, e spesso fanno confusione. Capire da dove nasce il dolore e come affrontare le terapie, tranquillizza i pazienti: si chiama processo di coscientizzazione. «In uno studio che ci apprestiamo a concludere – spiegano i due ideatori del software – emerge che il risultato terapeutico viene influenzato positivamente da questa presa di coscienza fino al 30 per cento».

Come funziona. Medical revolution è un sistema molto intuitivo. Il paziente ha accesso alla propria cartella clinica semplicemente installando un’app sullo smartphone. Nel percorso riabilitativo spesso c’è una parte di auto-trattamento, come esercizi da fare a casa che possono essere eseguiti senza preoccupazione seguendo i video realizzati dai professionisti. Inoltre i pazienti vengono stimolati a seguire la tabella di marcia con i tipici alert configurati sul telefonino. Questo filo diretto vede all’altro capo i medici, che possono utilizzare il software non soltanto per mantenere il contatto con i pazienti ma soprattutto in ambulatorio prima ancora di assegnare una terapia.

Sinergie. Il processo di sviluppo di Medical revolution è seguito da un’altra realtà imprenditoriale del Sassarese. Si tratta del team di Rialzo impresa – la ditta che di recente ha lanciato un innovativo algoritmo di marketing – che si occupa del lancio della piattaforma informatica. In particolare, gli esperti di Rialzo impresa hanno lavorato a tradurre la complessità del linguaggio medico in un messaggio chiaro e di facile comprensione anche per chi non ha specifiche competenze in materia.

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