La Nuova Sardegna

Bianca Dischi, il debutto della nuova etichetta: rock sardo ma non solo

di Stefano Ambu
Bianca Dischi, il debutto della nuova etichetta: rock sardo ma non solo

Una nuova etichetta discografica nata tra La Caletta e Barumini. Si chiama Bianca. È sarda, ma anche italiana e internazionale. D’altra parte se uno ad esempio è su Spotify i confini non esistono: il...

02 giugno 2018
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Una nuova etichetta discografica nata tra La Caletta e Barumini. Si chiama Bianca. È sarda, ma anche italiana e internazionale. D’altra parte se uno ad esempio è su Spotify i confini non esistono: il pezzo arriva a Sassari, ma anche a Melbourne o Pechino. Due singoli su cinque tra quelli sfornati sono firmati da artisti dell’isola. Uno è il primo nato della casa discografica ed è il nuovo corso della storica band cagliaritana Sikitikis (foto in basso a destra), oggi più in breve Siki. L’altro è la penultima uscita “Sensory Overload” dell’ensemble Safir Nou, un progetto musicale "mediterraneo" a cavallo tra post-rock e musica classica.

Gli altri? Nicola Lombardo è un giovanissimo cantautore indie di Cremona, il titolo del suo pezzo “Mattino” (prodotto e mixato da Roberto Betto Macis al Solid twin studio di Cagliari). Il terzo singolo uscito si chiama “Bianca”, come l’etichetta, ed è di un cantautore calabrese ma di stanza a Roma dal nome Scarda, autore tra le altre cose della canzoni originali della serie “Smetto Quando Voglio”.

L’ultimo singolo uscito è “Australia” dei Boschi Bruciano una giovanissima band di Cuneo amante delle chitarre distorte. A giugno e durante l’estate sono previsti i nuovi singoli di tutti gli artisti presenti nel roster e tra l’autunno del 2018 e i primi mesi del 2019 usciranno anche gli album, e in quel caso ci saranno le edizioni fisiche (cd, vinile) oltre che ovviamente la presenza su tutti i digital store (Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon etc.). Dietro tutto questo ci sono due appassionati che stanno cercando di fare un piccolo miracolo: lavorare con il rock. Quasi una rarità nell’isola.

Tutto è nato lo scorso autunno. Ma non in Sardegna. Fabio Carta (a sinistra nella foto grande), originario di La Caletta, 43 anni, e Alberto Bobo Murru (a destra), di Barumini, 30 anni, erano a Milano. Qualcosa l’avevano già fatta e i contatti nel mondo discografico erano ben avviati.

«L’idea di mettere in piedi un’etichetta discografica indipendente nasce in realtà moltissimi anni prima nella mia testa – spiega Carta – ma si è concretizzata solo con l’arrivo di Bianca Dischi e grazie all’entusiasmo mosso anche da Alberto il mio socio. L’attività di management che va avanti da anni (Mis il suo nome) ci ha messo in contatto con una solida realtà lavorativa nazionale fatta di colleghi e addetti ai lavori come noi, professionisti da cui abbiamo imparato tanto e a cui ci siamo rivolti tante volte negli anni, spesso proponendo i nostri artisti per contratti discografici ed editoriali (vedi i Train To Roots per Inri/Metatron) o facendo scouting (vedi Madh per X-Factor).

Il passo successivo è stato inevitabile. Un sì alla fatidica domanda rivolta a se stessi: perché non continuare lavorando in proprio da discografici? E Bianca Dischi nasce proprio così. Molti giochi si fanno a Milano, patria del business musicale italiano. Ma la sede è in Sardegna. «A Cagliari – spiega Carta – anche se stando al passo coi tempi, nell’era della Spotify Generation, puoi davvero essere dovunque per fare quello che facciamo noi».

Molto tempo si trascorre in aereo. Ma ormai è diventata un’abitudine, come prendere l’autobus o la metro. «A Milano – racconta – abbiamo deciso il nome (scegliendolo tra tanti segnati su una Moleskine) e il giorno dopo abbiamo preso il nostro solito aereo e siamo tornati a casa, a Cagliari, in Sardegna». Il nome? «Bianca Dischi – spiega – sta a rappresentare un foglio bianco su cui tracciare la nuova musica che produciamo». Sei mesi di lavorazione e l’etichetta sbarca sul mercato ad aprile del 2018 con il primo singolo dei Siki “Hai ragione anche tu”. Tutto curato: grande qualità da ascoltare e da vedere con un bel video. Ed è solo l’inizio: ci sono le basi per fare anche i dischi che si possono mettere nel lettore o nel giradischi. Potrebbero essere i prossimi regali di Natale.

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