La Nuova Sardegna

Gomma express su strade selvagge

di Luciano Piras
Gomma express su strade selvagge

È un continente che non smette mai di sorprenderti, quest’isola di Sardegna. Quando sei convinto di aver visto tutto, di conoscere ogni zolla del sandalo dal Capo di Sopra al Capo di Sotto, da Bosa...

02 giugno 2018
2 MINUTI DI LETTURA





È un continente che non smette mai di sorprenderti, quest’isola di Sardegna. Quando sei convinto di aver visto tutto, di conoscere ogni zolla del sandalo dal Capo di Sopra al Capo di Sotto, da Bosa al golfo di Orosei, scopri invece che c’è ancora (e sempre) un altro angolo che merita almeno una visita. È cosa nota, del resto, che la terra dei nuraghi sia uno scrigno di bellezze infinite e mai completamente svelate. Se poi ai panorami mozzafiato e alle bellezze che madre natura ha regalato a questa nostra isola nel cuore del Mediterraneo aggiungi anche la passione e la schiettezza dei sardi che hanno voglia di fare, beh... allora hai fatto Bingo! Così quello che doveva essere un semplice tour, per quanto entusiasmante e avventuroso e rilassante, diventa l’occasione per immergersi nella vera essenza della Sardegna. Un’isola che lotta per trovare vie alternative, per correre su strade difficili da fare, per uscire dalla cultura monoreddito e dal solo e solito mare di sempre. Succede questo, alle pendici del Montalbo, che dalle spiagge della Baronia è davvero a poca distanza. Trovi un giovane impavido di Lodè che assieme alla moglie compra un trenino gommato: «Scommettiamo che porto su dalla costa i turisti alla scoperta del nostro mare di bianco calcare a mille metri di altitudine?». Una sfida, chiaramente, che soltanto chi ha coraggio da vendere può lanciare di questi tempi. Soprattutto perché Franco Floris e Tonia Ferrai, marito e moglie, 42 anni lui, 35 lei, non hanno preso un soldo pubblico per mettere in piedi la loro impresa Sardegna explorer tour. Un piccolo parco macchine e canoe, più questo innovativo Trenino avventura Montalbo, un Gomma express pronto ad affrontare le strade selvagge nel massiccio tra Lodè, Siniscola e Lula. Quaranta posti a sedere, su due vagoni trainati da una piccola motrice, per arrivare lassù dove nessuna via ferrata può osare. È questa la vera bellezza del continente Sardegna: che c’è sempre un’alternativa alle solite strade note. Come in questo caso: nel Montalbo, davanti al Parco Tepilora benedetto un anno fa dal Mab Unesco.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative