La Nuova Sardegna

Nella natura i segreti delle antiche Janas

di Monica De Murtas
Nella natura i segreti delle antiche Janas

Da sabato prossimo in edicola con il giornale “Erbe e piante medicinali in Sardegna”, un’enciclopedia in otto volumi 

05 giugno 2018
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Custodivano tesori e filavano preziosi manufatti su telai ricoperti d’oro le janas: fate della tradizione sarda esperte anche nella preparazione di unguenti prodigiosi, rigorosamente a base di piante e bacche.

Dal 9 giugno, ogni sabato, in edicola con la Nuova i lettori potranno acquistare anche l’opera “Erbe e Piante medicinali in Sardegna”, divisa in otto volumi. Si tratta di una vera e propria enciclopedia sulla flora isolana e sul benessere naturale che essa può offrire. Sfogliando l’opera si potrà scoprire dove trovare le erbe e le piante medicinali, come riconoscerle e come sapere utilizzare le loro proprietà, oltre a vasta selezione di ricette e preparazioni per il benessere, la bellezza e la sana alimentazione. Non mancheranno, inoltre, le pagine dedicate alle credenze e ai rituali legati alla natura sarda. Tutti elementi misteriosi che hanno dato vita a una cultura popolare da preservare e tenere sempre viva nella memoria.

Le fate. Forse sono state proprio le fate ad insegnare agli antichi sardi che l’aglio cura la febbre ed è ancora più efficace se viene sfregato con un po’ di olio d’oliva sulla pianta dei piedi. Per i problemi intestinali invece il miglior rimedio è il timo, mentre le bacche di ginepro attenuano il mal di stomaco. Oltre il fascino delle antiche leggende le proprietà terapeutiche di molte piante, funghi e licheni sono da sempre patrimonio della cultura di ogni popolo. In Sardegna la macchia madierranea è poi un serbatorio naturale di erbe officinali: Rosmarino, corbezzolo, lentischio, ginepro, mirto, lavanda, erica oltre a donare al paesaggio una bellezza selvaggia sono piante aromatiche e ricche di oli essenziali utilizzati da sempre come rimedi efficaci per diversi problemi di salute.

I guaritori sardi. In Sardegna ci sarebbero almeno 44 guaritori. Si trovano a Nuchis, Monti, Buddusò e sono specializzati nel curare, con particolari ricette a base di erbe, ustioni anche gravi e malattie della pelle. Non sono medici, né stregoni ma conoscono i poteri delle erbe tramandati dai propri avi. A Nuchis, fino a poco tempo fa arrivavano da tutto il mondo per farsi curare da Caterina Bulciolu, persino alcuni medici consigliavano le sue cure. Zia Caterina, che ora è morta lasciando alla nipote il segreto della pozione, riceveva ogni giorno decine di persone ustionate o con gravi lesioni cutanee. Per essere curati si doveva aspettare fuori dall’uscio di casa e poi si entrava, uno per volta e lei ti pennellava sul viso con una piuma di gallina il suo unguento miracoloso. Non voleva essere pagata perché la sua cura era un dono. Tanti personaggi famosi si sono rivolti alla signora Bulciolu anche Niki Lauda «voleva prendessi il suo aereo privato per raggiungerlo in Austria e curarlo a domicilio – raccontava Caterina – ma non ho voluto, devo pensare alle persone che vengono qui da me». Ancora misteriosi gli ingredienti della pozione di Zia Caterina svelata invece dopo millenni la composizione dell’unguento di nonna Chiarina diventato recentemente un dispositivo medico certificato. A dare il via alla sperimentazione scientifica sulla ricetta è stato il nipote della signora Chiarina, incoraggiato dagli effetti sorprendenti dell’unguento.

Fitoterapia e erboristeria. Negli ultimi decenni sempre più persone sono interessate ai rimedi naturali offerti da prodotti di erboristeria e fitoterapia. Per evitare confusioni va detto che i fitoterapici sono tutti quei medicinali approvati dal ministero della Salute e venduti nelle farmacie il cui principio attivo è vegetale e si ottiene per estrazione con solventi. La sostanza vegetale alla base del prodotto erboristico avviene invece attraverso macerazioni, infusi, decotti.

Libera scuola. Chi è interessato a conoscere gli usi erboristici delle piante può iscriversi alla “Libera scuola di erboristeria popolare sarda Calarighe”, che può vantare circa 5000 iscritti. Le lezioni, tenute dal docente Gianpaolo Demartis, si articolano in una fase teorica, laboratori pratici ed escursioni. «Nei miei corsi – dice De Martis – insegno a preparare oleoliti, tinture madri, unguenti medicinali e sciroppi e a riconoscere le piante per la preparazione di insalate, zuppe, tisane e altri rimedi popolari». Attualmente la scuola propone corsi a Bono, Carbonia, Iglesias, Isili, Lanusei, Oristano, Magomadas, Olbia, San Gavino Monreale, Sassari e Sennori. «L’idea è quella di riappropriarci della natura e godere dei suoi frutti – spiega – noi stessi come le piante siamo natura sembra una banalità ma nel mondo moderno si è persa questa consapevolezza. I nostri antenati erano natura, questa idea di rimanere centrati, in equilibrio è il segreto della salute. La medicina cinese e quella sarda si basano sullo stesso principio: non dobbiamo arrivare a curare la malattia ma fare in modo che questa non si presenti, proteggere la salute del nostro corpo».

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