La Nuova Sardegna

MacLula come il Guggenheim

Luciano Piras
MacLula come il Guggenheim

Una sfida sociale alternativa e coraggiosa: Domenico Fumagalli va avanti come un treno, sicuro che il MacLula può fare la differenza

16 giugno 2018
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Una sfida sociale alternativa e coraggiosa: Domenico Fumagalli va avanti come un treno, sicuro che il MacLula può fare la differenza. «Un Museo di Arte Contemporanea a Lula con l’esposizione di opere dei principali artisti sardi, italiani e stranieri, che ho raccolto nel tempo e continuo ad accumulare da molti anni» racconta questo mecenate milanese pronto a scommettere sul paese ai piedi del Montalbo. Classe 1948, consulente assicurativo giramondo, Domenico Fumagalli fa continuamente la spola tra la sua Lombardia nativa e la sua Sardegna adottiva: «Grazie al legame con mia moglie, nata a Lula, e alla passione che entrambi abbiamo per la diffusione dell’arte contemporanea e della cultura, negli ultimi anni abbiamo cercato di diventare un punto fermo per molti artisti della realtà nuorese».

È così che Fumagalli e la moglie Mariolina Mannia, agente assicurativo a Nuoro, hanno pensato di mettere su a Lula un museo diffuso che ha subito trovato il sostegno dei lulesi (basti pensare che tzia Lina Berria e famiglia hanno regalato una casa) come pure del Comune e delle varie forze sociali della comunità.

«È un progetto molto interessante, un percorso di riscatto sociale con risvolti anche sotto il profilo economico» testimonia monsignor Sebastiano Sanguinetti, vescovo di Tempio-Ampurias, nato e cresciuto a Lula. «Una possibilità in più – sottolinea –, un valore aggiunto per le zone interne... speriamo che tutto vada in porto e che questo sogno possa realizzarsi presto».

«Abbiamo ipotizziato tre centri espositivi, tutti attorno alla sede del Museo principale» spiega Mariolina Mannia. E presto sarà bandito un concorso di idee a livello europeo per disegnare il futuro in grande di questa struttura destinata a ospitare opere e artisti, ferma restando la filosofia che un museo non è soltanto un museo. Intanto il primo dicembre scorso è nata formalmente l’Associazione Julia Spazio D’Arte che avrà come scopo principale la costituzione del Museo di Arte Contemporanea Lula, appunto, all’interno di una delle case più antiche e rappresentative del paese.

Cultore, collezionista e da sempre appassionato d’arte, Domenico Fumagalli è pronto a mettere a disposizione opere di maestri di calibro indiscusso, da Martino Mazzoleni a Nino Vaglieri, da Dangelo (Sergio Reggiori) e Nino Cassani a Renzo Schirolli, da Raffaele Lattuada e LucMondry a Chistian d’Orgeix, da Maria Lai a Gino Frogheri, da Francesco Alpigiano a Mario Adolfi, da Giovanni Campus e Nino Dore e Giovanni Canu a Stefano Soddu, ad Antonio Secci.

«Il progetto non è semplice e necessita di fondi che cercheremo con fatica di procurarci, anche con l’aiuto di enti e istituzioni, ma siamo positivi e riteniamo favorevole questo momento» assicurano Fumagalli e Mannia. «L’idea di fondo è creare un circuito culturale diffuso – spiegano –, che crei una rete unica con gli altri musei della zona, primo fra tutti il Man Museo d’arte della Provincia di Nuoro, il Museo Costantino Nivola, il Museo etnografico dell’Isre, il Museo Francesco Ciusa, la Raccolta Mameli focalizzata di Irgoli, ma anche Romanzesu di Bitti, e altri ancora, una rete da proporre come attrattiva turistica di alto livello e valore culturale».

«L’apertura del Museo sarà per Lula, per la Sardegna, per la comunità, un evento artistico di alto valore collettivo, di interesse sociale ma soprattutto un segnale di arricchimento e sviluppo intellettuale e culturale – spiega ancora Fumagalli –. Ci auguriamo che si possa realizzare questa proposta che cerchiamo di fare con umiltà ma anche con maturo desiderio e voglia di cambiare la prospettiva, in una realtà di grandi talenti di livello internazionale da Costantino Nivola a Sebastiano Satta, passando per il Nobel Grazia Deledda e moltissimi Maestri contemporanei nuoresi e sardi».



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