La Nuova Sardegna

Servillo e Golino: un ciak nel Sinis

Servillo e Golino: un ciak nel Sinis

La penisola del Sinis come Cinecittà. All’ombra dei Giganti di Mont’e Prama, tra la suggestiva spiaggia di Is Arutas e il villaggio di pescatori di San Salvatore

20 giugno 2018
4 MINUTI DI LETTURA





La penisola del Sinis come Cinecittà. All’ombra dei Giganti di Mont’e Prama infatti, tra la suggestiva spiaggia di Is Arutas e il villaggio di pescatori di San Salvatore, da domenica, sono iniziate le riprese del film, tratto dal romanzo grafico di Igort, “5 è il numero perfetto”. Protagonisti della pellicola gli attori Valeria Golino e Toni Servillo, che da qualche giorno si aggirano tra Oristano, dove alloggiano, e il territorio di Cabras, dove sono in svolgimento le riprese, curate dall’autore sardo Igor Tuveri e che si concluderanno proprio nella giornata di oggi. Le informazioni sull’allestimento del set itinerante sono confermate anche da un’ordinanza della provincia di Oristano che, da lunedì 18 giugno ad oggi, mercoledì 20, per esigenze di “riprese cinematografiche” dalle 7 del mattino e sino alle 20, impone il blocco temporaneo, per al massimo cinque minuti, del traffico veicolare su entrambi i sensi di marcia delle strade provinciali 7 e 59, itinerari che conducono alla spiaggia di Is Arutas e al villaggio di San Salvatore. Secondo quanto riferiscono fonti certe, la carovana cinematografica si è mossa alla volta di Oristano sabato 17 giugno. I primi ad arrivare, presso una struttura alberghiera cittadina che già altre volte ha ospitato attori e sportivi, sono stati i componenti della troupe, circa quaranta persone, tra regia, tecnici video e audio, assistenti, trucco e parrucco, e tutte le attrezzature necessarie per le riprese. Valeria Golino e Toni Servillo, protagonisti del film, sono arrivati sull’isola domenica, e hanno trovato alloggio nella città giudicale in un albergo appena fuori le mura del centro storico.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.16984287:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.16984287:1653497167/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Nelle tre giornate di riprese, inclusa quella odierna, la routine del cast e dei tecnici, è sempre stata la medesima: sveglia abbastanza presto, trasferimento dei due attori presso la struttura dove alloggia la troupe e dove è stato allestito un vero e proprio dietro le quinte del set itinerante. Il trucco e parrucco di tutte le scene è stato infatti preparato sempre in albergo, da dove il gruppo al completo si è mosso verso la location delle riprese, ogni giorno diversa.

Lunedì mattina, la scenografia naturale è stata la spiaggia di Is Arutas, famosa per il colore rosato del quarzo, e per la forma a chicco di riso dei granelli che compongono l’arenile. Nel pomeriggio invece, le riprese di un ingombrante pullman hanno interessato le strade provinciali che costeggiano la spiaggia e il villaggio di San Salvatore, dove questa mattina si tornerà nuovamente a girare gli ultimi ciak. Proprio per queste ultime scene, la troupe ha richiesto anche l’aiuto di alcuni residenti, proprietari delle case situate nella via interessata dalla riprese, ossia la strada sterrata che a settembre, durante la festa di San Salvatore, accoglie per prima la corsa degli Scalzi e il simulacro del santo nel villaggio.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.16984290:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.16984290:1653497167/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

A loro, la troupe, ha chiesto di aprire le case, spalancare le veneziane e dare l’impressione che siano abitate (cosa altrimenti impossibile trattandosi di residenze secondarie, in molti casi aperte solo ed esclusivamente durante i giorni della festa). Così San Salvatore torna ad essere il luogo ideale per le riprese cinematografiche. Negli anni Sessanta-Settanta, questo villaggio utilizzato esclusivamente dai fedeli di Cabras per celebrare la festa del patrono, ebbe un periodo di celebrità grazie all’attenzione dei registi di spaghetti western che decisero di sfruttarlo come set ideale per le ambientazioni di tipo messicano.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.16984291:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.16984291:1653497168/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Al momento comunque restano top secret le pose e i contenuti girati. Con certezza si sa che oggi si spegneranno i riflettori sulla penisola del Sinis, per spostare le riprese a Napoli. Il connubio tra il territorio di Oristano e il cinema di livello internazionale sembra perfetto, e ormai rodato. In sei anni infatti, questa ispirata dal romanzo dell’autore sardo, è la quinta pellicola che sceglie le coste oristanesi come scenografia ideale dove ambientare parte delle riprese. Oltre ai ciak de “L’arbitro”, film del 2012, del regista oristanese Paolo Zucca, che, lo scorso anno, scelse le medesime coste per ambientare alcune scene del suo secondo film dal titolo “L’uomo che comprò la luna”, sono approdati nella penisola del Sinis anche Rocco Papaleo, con le riprese di “Una piccola impresa meridionale” e il lungometraggio “Figlia mia” diretto dalla regista Laura Bispuri. Proprio quest’ultima pellicola ha visto come protagonista Valeria Golino, che a distanza di un anno esatto torna in Sardegna, ad Oristano, per girare le riprese di un nuovo film.


 

In Primo Piano

Video

Stefano Cherchi addio: a Sassari l'applauso della folla commossa per il fantino morto in Australia

Le nostre iniziative