La Nuova Sardegna

Alghero e Cagliari, vacanze nelle case galleggianti

Gianna Zazzara
Alghero e Cagliari, vacanze nelle case galleggianti

Immaginate una casa sull’acqua ormeggiata in uno dei porti più belli della Sardegna. Una casa galleggiante, eco-sostenibile, completa di tutti i comfort. Con una terrazza dove prendere l’aperitivo

20 giugno 2018
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Immaginate una casa sull’acqua ormeggiata in uno dei porti più belli della Sardegna. Una casa galleggiante, eco-sostenibile, completa di tutti i comfort. Con una terrazza dove prendere l’aperitivo al tramonto oppure cenare sotto il cielo stellato. È tutto vero, quella casa esiste. Si chiama Houseboat Sardinia e accoglie gli ospiti a Marina Piccola, a Cagliari, e alla banchina Sanità, al porto di Alghero. È la novità dell’estate 2018, un’idea alternativa – e di charme – di viaggio, per chi è stufo di hotel, b&b e campeggi. I vantaggi sono tanti: si dorme cullati dallo sciabordio delle onde, si può godere di un tramonto indimenticabile e, volendo, si può anche navigare. Queste strutture, metà casa metà imbarcazione, sono infatti in grado di viaggiare a una velocità di crociera di 5,5 chilometri all’ora. E poi c’è un optional che non si trova in nessun altro albergo al mondo: un’amaca proprio a pelo d’acqua.

L’idea è venuta a due imprenditori amanti delle sfide, uno algherese, l’altro brasiliano. «Ci siamo conosciuti in Messico qualche anno fa – racconta Alessandro Fiori, 37 anni, ragioniere, partito dieci anni fa da Alghero, insieme al padre, per aprire un ristorante a Città del Messico –. Ma la ristorazione non era la mia passione e così ho iniziato a lavorare nel settore alberghiero». Un’esperienza che porta Alessandro in giro per il mondo: Brasile, Cile, Repubblica Dominicana. E che si rivela utile quando decide di diventare imprenditore. «È sempre stato il mio sogno: inventare un nuovo modo di viaggiare, costruire una vacanza dai ritmi lenti a contatto con la natura. E, soprattutto, adatta a tutte le tasche». I prezzi, infatti, vanno da 50 euro a notte, per l’intera casa, fino a 120 in alta stagione. «L’idea mi frullava in testa da anni, ma avevo necessità di un capitale iniziale». Alessandro comincia a mettere da parte i soldi per il suo progetto fino a quando incontra Rodrigo, brasiliano, 43 anni, che condivide con lui quel sogno. Insieme, un anno fa, fondano la start-up House Boat Sardinia. «Siamo partiti con dieci case-galleggianti a Cagliari e cinque ad Alghero. L’obiettivo è arrivare in tutti i porti sardi, ce la faremo», assicura Alessandro.

Intanto le prenotazioni iniziano a fioccare. «A Cagliari è già un successo, luglio e agosto sono sold out. E ci sono molte prenotazioni anche per settembre. Ad Alghero siamo partiti qualche settimana fa e i primi clienti sono entusiasti, soprattutto per la posizione. La vista sulla baia di Alghero, infatti, non ha eguali. La mia house boat è l’unico albergo affacciato sul porto di Alghero», scherza Alessandro mentre ci fa visitare la casa sull’acqua. Costruita in legno, appena 18 metri quadri lo spazio a disposizione, nell’houseboat c’è tutto il necessario per la vacanza: un divano letto, il bagno con la doccia, la cucina. E, sul tavolo, una bottiglia ghiacciata di vermentino. «Tra poco arriva una coppia di ragazzi olandesi che ha affittato la casa per una settimana e questo è il mio benvenuto in Sardegna».

I clienti-tipo? «Soprattutto giovani e famiglie straniere con bambini. Questa settimana c’è una coppia di olandesi. La prossima tre ragazzi inglesi». Sono soprattutto i britannici ad amare questo tipo di vacanza. A Londra, infatti, è ormai una moda vivere nelle case sull’acqua, anche a causa della crescita dei prezzi degli immobili. Ma come si vive su una casa galleggiante? «La superficie è di 18 metri quadri, potrebbe sembrare un po’ piccola, ma in realtà c’è tutto il necessario. I divani la sera si trasformano in letti matrimoniali, poi ci sono la cucina, il frigorifero, il bagno con la doccia, il ferro da stiro, e anche l’Apple tv e il wi-fi. E, ovviamente, l’aria condizionata. C’è tutto quello che serve per trascorrere una vacanza rilassante al mare. La sera per prendere l’aperitivo basta salire sulla terrazza».

Alessandro e Rodrigo non vogliono fermarsi qui. «Siamo convinti che nel settore turistico ci sia spazio per idee come la nostra. A ottobre replichiamo la stessa formula nei porti della Repubblica dominicana. Poi puntiamo al Brasile». Le houseboat sarde sono costruite in Germania. «Avremmo voluto realizzarle in Sardegna, ma la burocrazia ci ha bloccato. Troppe autorizzazioni, troppi limiti. È più semplice importarle». Per ora il modello di houseboat presente nei porti sardi è piuttosto spartano. «Ma le applicazioni sono illimitate. Se il business cresce l’idea è quella di trasformare le case-galleggianti in hotel di lusso, magari con ristorante annesso». Qualche consiglio a chi volesse seguire il loro esempio? «Il turismo è un settore in forte crescita, soprattutto in Sardegna. Sono convinto che ci sia spazio per idee nuove e originali come la nostra. Bisogna avere solo coraggio e, ovviamente, un po’ d’esperienza. Per questo consiglio vivamente ai ragazzi di andare a lavorare all’estero». Certo, poi c’è la difficoltà, soprattutto in Italia, di trovare un gruzzolo per far partire l’attività.

«È questo il vero problema, nessuno ci ha aiutato. Il capitale lo abbiamo messo tutto noi. Quando siamo andati in banca a chiedere un prestito ci hanno riso dietro. «Case sull’acqua? Ma quando mai». Alessandro e Rodrigo, però, hanno la testa dura e non si sono arresi. «Era quello che avevo sognato fin da bambino – confida Alessandro –. Vivere sei mesi in Sardegna e sei mesi in Sudamerica». Il sogno di tutti, forse.

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