La Nuova Sardegna

Sofia:«Io, kitesurf e Schopenhauer»

Sofia:«Io, kitesurf e Schopenhauer»

Déja vu. Stessa situazione, stesso hotel, più o meno stesso orario. Incastrato tra l’arrivo in città e l’impegno con i fan, il firmacopie organizzato dalla libreria Il Labirinto Mondadori. Se lo...

29 giugno 2018
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Déja vu. Stessa situazione, stesso hotel, più o meno stesso orario. Incastrato tra l’arrivo in città e l’impegno con i fan, il firmacopie organizzato dalla libreria Il Labirinto Mondadori. Se lo ricorda anche Sofia Viscardi che di persone, e giornalisti, è abituata a incontrarne da quando è diventata scrittrice di successo dopo aver già raggiunto la notorietà con YouTube (più di 750mila iscritti e oltre 76 milioni di visualizzazioni con i suoi video) e i vari canali social (quasi tre milioni di follower sommando Instagram, Twitter, Facebook). Dopo due anni rieccola ad Alghero, che nell’estate del 2016 l’aveva accolta calorosamente nell’unica tappa isolana del suo tour. Nel frattempo è tornata in libreria con un nuovo romanzo, “Abbastanza” (Mondadori) che racconta le emozioni, le avventure, i nuovi amori, le delusioni di quattro ragazzi che stanno affrontando l’ultimo anno delle superiori.

Sofia, come ricorda l’esperienza di due anni fa ad Alghero?

«Sono contenta di essere tornata anche per il bellissimo ricordo. Ad Alghero viene sempre in vacanza la tata di quando ero bambina e in quell’occasione, dato che era qui, abbiamo passato del tempo insieme. Quella volta ho anche conosciuto Bianca Pitzorno che leggevo sempre da piccola. E poi il mare mi piace tantissimo e quindi non posso che adorare una città così».

Il costume l’ha portato?

«Certo».

L’anno scorso in questo periodo era invece alle prese con la maturità ...

«Sì, e lo ricordo positivamente. Certo non vorrei riviverla perché è stremante, però è davvero un’esperienza importante. Mi sono portata dietro le cose belle e subito dopo ho iniziato a scrivere “Abbastanza”. Sentivo la necessità di raccontare quel periodo che avevo appena vissuto».

Un consiglio a chi si appresta a dare l’orale?

«Studiare, ovviamente, e vivere l’esame nella maniera più serena possibile per godersi il momento. Anche se mi rendo conto che a cose fatte è facile parlare».

Ma la sua notte prima dell’esame com’è stata?

«A pensarci ora, non mi è rimasto un ricordo così forte. Avevo già un voto tra crediti e prove scritte che mi permetteva di stare tranquilla per la prova orale. Insomma, ho dormito. Mi è venuta più agitazione la mattina. Per confortarmi pensavo che in fondo la maturità l’hanno fatta tutti e che i professori non ti vogliono far del male».

Non mi dica adesso che le mancano i professori ...

«Beh, no. Però mi mancano certe situazioni legate alla socialità, all’amicizia».

Si è iscritta all’università? «Ho preso un anno per me, durante il quale ho fatto comunque un sacco di cose. Adesso mi sto iscrivendo per iniziare dopo l’estate. A Milano, in filosofia».

Come mai?

«Preferisco le materie umanistiche e sono sicura che studiare filosofia serva in qualsiasi ambito della vita».

Le piace qualche filosofo in particolare?

«Ce ne sono molti. Per esempio Stirner che non ho studiato a scuola però mi interessa tanto. Ma anche Schopenhauer, al di là del suo forte pessimismo».

Intanto prima di mettersi a studiare l’aspetta l’estate. Già programmate le vacanze?

«Sì, tutte al mare. Andrò in Toscana con delle amiche, in Spagna a Fuerteventura e con la mia famiglia in barca a vela in Sicilia. Mio papà ha la patente nautica e ci piace andare insieme, affittando una barca».

Soltanto sole e bagni?

«Faccio kitesurf, anche se sono diventata un po’ pigra rispetto a prima».

Che musica si porterà dietro, da ascoltare magari nei momenti di relax?

«In questo periodo sto ascoltando molta musica italiana. Anche del passato, come Gino Paoli».

E qualcosa da leggere?

«Certo, mi piace molto leggere. Da poco ho iniziato “Margherita Dolcevita” di Stefano Benni e dopo vorrei provare altri suoi libri».

Un romanzo che consiglierebbe per l’estate?

«Sicuramente “D’amore si muore ma io no” di Guido Catalano. Ma vorrei citarne un altro: “Chiamami col tuo nome” di André Aciman. E consiglio anche il film di Guadagnino tratto dal libro».

A proposito di film, in primavera è uscito “Succede” basato sul suo libro...

«Sono molto contenta. Anche perché secondo me non tradisce per niente lo spirito del libro. La regista, Francesca Mazzoleni, è giovane e ha dimostrato la sensibilità giusta per entrare nel mondo che avevo raccontato. Per chi non lo ha visto al cinema, tra poco uscirà in dvd».

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