La Nuova Sardegna

Scoprire l’isola sudando su 2 ruote

Scoprire l’isola sudando su 2 ruote

Pedala, respira, cambia il rapporto, non fermati. Guardati attorno, la natura è splendida. C’è una salita, aggrappati al manubrio, evita lo spuntone di roccia, non mollare, puoi farcela. Ricordati,...

04 luglio 2018
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Pedala, respira, cambia il rapporto, non fermati. Guardati attorno, la natura è splendida. C’è una salita, aggrappati al manubrio, evita lo spuntone di roccia, non mollare, puoi farcela. Ricordati, prima o poi una discesa ci sarà. Fino al mare.

Potrebbe cominciare così il prossimo diario di un cicloturista in Sardegna. Saranno appunti di viaggio, raccolti alla rinfusa, raccolti lungo 2.649 chilometri, oggi ancora tracciati sulla carta, seguendo comunque la linea della costa, o uno dei tanti sentieri che s’insinuano fra le montagne. È la rete «Sardegna ciclabile»: fra dieci anni sarà una realtà. Nel frattempo il Centro per lo studio della mobilità delle università di Cagliari e Sassari, diretto da Italo Meloni, con questo progetto ha vinto un premio, l’Urbanpromo dell’Istituto nazionale di urbanistica.

Nel frattempo la Regione ha finanziato le ciclovie, cittadine ed extraurbane, con i primi 19 milioni sui 192 necessari per mettere in sicurezza e attrezzare i percorsi. Nel frattempo, i 52 itinerari da subito potranno essere scaricati grazie a un’App dedicata per Google e Ios, oppure studiati a tavolino sull’home page www.sardegnaciclabile.it. Certo, l’indomani il cicloturista potrà anche percorrerli in bicicletta, ma ricordano che per ora non troverà i cartelli di segnalazione e neanche le casette sosta o dove cambiare, in corsa, un cerchione semmai ammaccato nell’ultimo salto. Comunque sarà anche questa un’avventura, essere pionieri regalerà di sicuro emozioni uniche. Da raccontare, con post e immagini: le due piattaforme sono interattive, con una sezione dedicata proprio alle “esperienze personali”.

Il governatore Francesco Pigliaru l’ha detto con entusiasmo, nel presentare la seconda fase della Rete: «È uno di quei progetti in cui c’è dentro tutto. Dall’ambiente alla sostenibilità, dal turismo ai trasporti interni: è un quadrilatero fantastico». Così come suggestivo è il logo, realizzato da Stefano Asili: un pignone, pezzo fondamentale della bicicletta, in cui i «denti» sono però una decina di nuraghi stilizzati, per tenere forte il contatto, la catena, con l’immensa storia della Sardegna, ha sottolineato l’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Balzarini. È stato significativo anche il passaggio dell’amministratore unico di Arst: «Diversi itinerari vedranno viaggiare insieme bici e treno, in particolare sul Trenino verde, che è una delle nostre eccellenze da proporre ai turisti alla ricerca di viaggi esperenziali». Per rafforzare queste suggestioni, ecco qualche altro numero, oltre quelli scritti qualche riga prima, quasi 2mila e 700 chilometri previsti e i 52 itinerari ipotizzati: 256 Comuni attraversati, oltre 230 territori, coinvolti tre siti Unesco, 248 spiagge, tre borghi, porti, aeroporti e stazioni ferroviarie. Ancora più nel dettaglio, entro l’anno prossimo saranno tracciati cinque itinerari: Alghero-Porto Torres-Sassari-Badesi (115 chilometri), Ozieri-Chilivani-Illorai-Macomer-Bosa (164), Chia-Santa Margherita di Pula-Cagliari-Villasimius-Villaputzu (150) e Tharros-Oristano-Terralba-Bosa (134). Entro il 2020 saranno attrezzati, con i gazebo, una settantina di chilometri. Poi il secondo step sarà collegare la rete ciclabile regionale con quella delle aree metropolitane di Cagliari, Sassari e Olbia. Nel dettaglio: Alghero-Porto Torres (15 chilometri), Platamona-Sassari (12) Assemini-Elmas-Cagliari (9), Santa Margherita-Cagliari e infine quello urbano Olbia-Aeroporto Costa Smeralda. C’è stato, nel frattempo, anche un altro riconoscimento: parte della ciclovia turistica sarda, 1.207 chilometri, è stata inserita nella mappa nazionale e riceverà un finanziamento di 16 milioni per i tratti occidentale (Alghero-Cagliari), orientale (Santa Teresa di Gallura-Cagliari), quelli trasversali (Porto Torres-Santa Teresa e Dorgali Macomer). Con un grande obiettivo finale: entrare presto a far parte dell’Eurovelo, la rete ciclabile europea.

La realizzazione della rete ciclabile regionale passa attraverso il Piano della mobilità ciclistica regionale, il cui percorso è stato avviato nel 2017 con l’approvazione dello studio propedeutico realizzato da Arst e del Cirem. Lo studio del Piano ha visto la partecipazione dei portatori di interesse a diverso titolo coinvolti nel percorso. Attualmente è in via di conclusione la valutazione ambientale strategica (Vas) e l’approvazione definitiva del Piano è prevista per dicembre 2018.

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