La Nuova Sardegna

Freemmos L’incontro a Siligo 

La ribellione dei piccoli paesi

La rivendicazione dell’autonomia regionale verso i poteri politici ed economico-finanziari esterni venuta dal politologo Carlo Pala; l’ottimismo della volontà di chi vuole sopravvivere invocato dalla...

09 luglio 2018
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La rivendicazione dell’autonomia regionale verso i poteri politici ed economico-finanziari esterni venuta dal politologo Carlo Pala; l’ottimismo della volontà di chi vuole sopravvivere invocato dalla scrittrice Vanessa Roggeri; la messa in mora proposta dal giornalista Giacomo Mameli per la “giunta regionale dei professori” che con il dimensionamento scolastico ha depotenziato una delle leve dello sviluppo; il duro atto di accusa rivolto dallo scrittore Gavino Ledda a un ceto politico regionale incapace (da destra a sinistra) di comprendere quanto il livello simbolico sia decisivo per la Sardegna. Questi i punti fondamentali emersi ieri pomeriggio a Siligo nell’incontro sullo spopolamento dei piccoli paesi sardi durante la quarta tappa di “Freemmos”, il progetto della Fondazione “Maria Carta”. In tutti gli interventi, la consapevolezza che quello dello spopolamento è un problema che ha dimensioni globali: solo guardando ai processi che hanno investito negli ultimi decenni l’economia del pianeta e alla scarsa resistenza che la politica ha saputo opporre ad alcuni tratti degenerativi dei quei processi è possibile pensare di trovare un modo per governare gli effetti del decremento demografico.

Altre proposte contro il trend che vede condannati i piccoli paesi a scomparire sono venute dalla tavola rotonda alla quale hanno partecipato Pierluigi Pinna per l’azienda casearia “Fratelli Pinna” di Thiesi; Stefano Cucca, fondatore dell’associazione “Romundu”, che opera nel settore della consulenza e delle attività di supporto di progetti innovativi e sostenibili; Fausto Mura, presidente dell’associazione “Nino Carrus”, da sempre impegnata sul fronte del contrasto allo spopolamento.



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