Non solo Clooney La Film Commission fa volare la Sardegna
di Roberto Sanna
Nel primo semestre dell’anno finanziati 85 progetti Cagliari è la location più gettonata, poi Alghero e Bosa
10 luglio 2018
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SASSARI. Ottantacinque produzioni assistite in sei mesi, nelle quali “Catch 22” con George Clooney è solo la classica punta dell’iceberg. La Sardegna Film Commission lavora su tutti i fronti, fa fruttare nel territorio i soldi investiti e contemporaneamente fa girare l’immagine dell’isola in tutte le platee internazionali più prestigiose. Il report diffuso nei giorni scorsi snocciola cifre e particolari importanti, che fanno capire la quantità e la qualità del lavoro svolto. Quest’anno l’accordo con l’assessora regionale alla Cultura Barbara Argiolas ha messo a disposizione della Film Commission due milioni di euro, arrivati dai fondi europei. E la scelta è stata ripagata da ottimi risultati.
Le produzioni. Rispetto al primo semestre dello scorso anno c’è stata una crescita dell’85%. Le maggiori attenzioni sono state riservate ai lungometraggi (28%), ai documentari (24%) e ai format tv (15%) che da soli assorbono quasi il settanta per cento dell’impegno. Il resto è diviso tra cortometraggi, serie tv, documentazione audio-video, videogames, videoclip, spot, reportage e photoshooting. I due terzi di questi progetti provengono dall’Italia (70%), il 17% per cento dall’Europa e il restante 13% da paesi extrauropei.
Le location sarde. La città metropolitana di Cagliari assorbe il trenta per cento della torta, la “provincia sud Sardegna”, come viene definita nel report, un altro 26%: di fatto, oltre la metà del lavoro della Film Commission ricade nell’area meridionale dell’isola. Il resto va diviso tra le province di Sassari (20%), Nuoro (13%) e Oristano (11%). Gli scenari più richiesti, e non è difficile crederlo, sono le spiagge, seguite da paesaggi rurali, siti archeologici, edifici abbandonati, strade extra urbane, abitazioni popolari, miniere, borghi e porti. Dopo Cagliari, nella classifica delle location maggiormente utilizzate troviamo Alghero, Olbia, Baunei, Bosa, Cabras, Oliena, Orgosolo, Oristano e Castelsardo. Resta aperta la questione Sassari: una prima proposta non era stata accolta, lo stallo sembrava essersi sbloccato dopo un colloquio tra il sindaco Nicola Sanna e la presidente della Film Commission Nevina Satta, poi il filo si è interrotto. E l’assenza di un assessore comunale alla Cultura non facilita certamente le cose.
Le vetrine. “Figlia mia” di Laura Bispuri, girato nel territorio di Cabras, è senz’altro il film che più ha portato in giro per il mondo l’immagine dell’isola partecipando ai festival di Tribeca (New York), Hong Kong, Sidney, Shanghai e Cannes. La Fiulm Commission ha partecipato alla Berlinale e al Festival di Cannes per presentare e promuovere i suoi progetti. Per lo stesso motivo ha organizzato una missione internazionale a Shangai e Taipei, accompagnando alcune imprese isolane e organizzando una serie di incontri con imprese locali anche per promuovere prodotti e servizi a marchio Sardegna.
Le produzioni. Rispetto al primo semestre dello scorso anno c’è stata una crescita dell’85%. Le maggiori attenzioni sono state riservate ai lungometraggi (28%), ai documentari (24%) e ai format tv (15%) che da soli assorbono quasi il settanta per cento dell’impegno. Il resto è diviso tra cortometraggi, serie tv, documentazione audio-video, videogames, videoclip, spot, reportage e photoshooting. I due terzi di questi progetti provengono dall’Italia (70%), il 17% per cento dall’Europa e il restante 13% da paesi extrauropei.
Le location sarde. La città metropolitana di Cagliari assorbe il trenta per cento della torta, la “provincia sud Sardegna”, come viene definita nel report, un altro 26%: di fatto, oltre la metà del lavoro della Film Commission ricade nell’area meridionale dell’isola. Il resto va diviso tra le province di Sassari (20%), Nuoro (13%) e Oristano (11%). Gli scenari più richiesti, e non è difficile crederlo, sono le spiagge, seguite da paesaggi rurali, siti archeologici, edifici abbandonati, strade extra urbane, abitazioni popolari, miniere, borghi e porti. Dopo Cagliari, nella classifica delle location maggiormente utilizzate troviamo Alghero, Olbia, Baunei, Bosa, Cabras, Oliena, Orgosolo, Oristano e Castelsardo. Resta aperta la questione Sassari: una prima proposta non era stata accolta, lo stallo sembrava essersi sbloccato dopo un colloquio tra il sindaco Nicola Sanna e la presidente della Film Commission Nevina Satta, poi il filo si è interrotto. E l’assenza di un assessore comunale alla Cultura non facilita certamente le cose.
Le vetrine. “Figlia mia” di Laura Bispuri, girato nel territorio di Cabras, è senz’altro il film che più ha portato in giro per il mondo l’immagine dell’isola partecipando ai festival di Tribeca (New York), Hong Kong, Sidney, Shanghai e Cannes. La Fiulm Commission ha partecipato alla Berlinale e al Festival di Cannes per presentare e promuovere i suoi progetti. Per lo stesso motivo ha organizzato una missione internazionale a Shangai e Taipei, accompagnando alcune imprese isolane e organizzando una serie di incontri con imprese locali anche per promuovere prodotti e servizi a marchio Sardegna.