La Nuova Sardegna

Bottarga e carasau nel tempio di Nobu

Bottarga e carasau nel tempio di Nobu

Il concetto della cucina giapponese può assumere traiettorie verticali e planetarie. Il messaggero di stile e gusto a suo modo unici non è uno chef qualunque

11 luglio 2018
4 MINUTI DI LETTURA





Il concetto della cucina giapponese può assumere traiettorie verticali e planetarie. Il messaggero di stile e gusto a suo modo unici non è uno chef qualunque, almeno non nel senso comune e ormai abusato del termine. Nobu Matsuhisa è sinonimo, ormai marchio, assurto a simbolo dell’evoluzione compiuta della cucina giapponese, che da ieri approda con il brand “Matsuhisa” al bar Pontile dell’hotel Cala di Volpe. La Costa Smeralda testimone di un mito che può vantare particolarità forse uniche nel panorama della cucina mondiale, a partire da quell’esordio cinematografico che l’ha consegnato alla storia nel ruolo del senatore giapponese nel pluripremiato film cult di Martin Scorsese “Casinò”, nel quale conobbe Robert De Niro, divenuto suo grande amico e socio con una catena di ristoranti giapponesi a Los Angeles. Ma Matsuhisa è brand planetario, appunto, che sbarca con tutta la sua storia in Costa Smeralda, all’hotel Cala di Volpe, la gemma più preziosa della collezione di alberghi che Marriott International gestisce per conto della proprietà di Qatar Holding. «Matsuhisa e Cala di Volpe sono due marchi che condividono la stessa etica dell’ospitalità: lusso discreto, eccellenza nel cibo e nel servizio, energia, calore e una visione a lungo termine – spiega Nobu Matsuhisa –. Nobu è il mio nome e Matsuhisa il mio cognome. I ristoranti con il marchio “Matsuhisa” sono generalmente più piccoli e si trovano in località turistiche esclusive, come Mykonos, Aspen, Veil, Sankt Moritz e ora la Costa Smeralda. Questo spiega, appunto, la decisione di aprire un pop-up restaurant nel leggendario Cala di Volpe, dove abbiamo riscontrato similitudini con altri locali di successo in Europa». Sui piatti poche concessioni alle anticipazioni sfiziose. Sarà necessario sedersi a tavola e scoprire, quasi scartare, in un ambiente originale, preziosi regali di alta cucina. Certamente si seguirà una linea di tendenza consolidata nei ristoranti ospitati nelle strutture Marriott Costa Smeralda: quella dell’uso di ingredienti sardi.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.17053011:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.17053011:1653514788/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Quasi a suggellare questo connubio, Nobu Matsuhisa al suo arrivo in Costa Smeralda ha pranzato con pasta vongole e bottarga e ha assaggiato il pane carasau. «Porteremo i nostri piatti più conosciuti e l’energia e il calore di tutti i nostri ristoranti – conferma Nobu –. Cercheremo di usare il più possibile ingredienti locali e stagionali come pesce, pomodori, verdura e frutta». Incorniciato nel meraviglioso scenario del bar Pontile, già set del James Bond “La spia che mi amava”, dell’hotel a cinque stelle icona del Mediterraneo, il “Matsuhisa” porta in Sardegna le ricette storiche e le nuove proposte dello chef e imprenditore di fama mondiale, interprete straordinario della cucina fusion e modello di eccellenza per la diffusione del cibo giapponese nel mondo. «Il nuovo ristorante arricchisce e completa la straordinaria offerta culinaria proposta negli hotel esclusivi della Costa Smeralda – sottolinea Franco Mulas, Area manager Marriott Costa Smeralda –. Matsuhisa affianca le altre novità della stagione: Quattropassi al Pescatore, Novikov, Nuna, La Pergola in giardino, il Cala Beach Club, la “My Blend by Clarins” Spa al Romazzino, il Waterfront Village e il Nikki Beach. Continua la nostra strategia: più Sardegna nel mondo e tutto il mondo in Sardegna. Perché la Sardegna si ama».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.17053010:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.17053010:1653514788/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

E, a proposito di affinità elettive, il maestro dell’arte culinaria giapponese conferma questa vocazione in cucina. «C’è una grande attenzione alla qualità del cibo rispetto alla quantità, questo accomuna le tradizioni italiana e giapponese – spiega –. La cucina è la mia vita e continuo a cucinare tutti i giorni». Anche i miti hanno il proprio equivalente fondativo nei primi rudimenti. Così si scopre che uno dei primi sapori graditi al palato, ha rappresentato per Matsuhisa Nobu anche il piatto preferito. «Sì, è la zuppa di miso. Si tratta del piatto base della colazione giapponese, ma è servito anche per accompagnare il pranzo o la cena. Mia madre lo preparava tutti i giorni ed è il primo piatto che ho imparato a cucinare – sottolinea lo chef e imprenditore giapponese –. Tutti i miei ristoranti nel mondo ricercano un tema senza tempo che li unisce e va oltre le mode e tendenze: l’eleganza e l’eccellenza nei piaceri del palato e dello spirito. Ciò che li ha resi un modello a cui ispirarsi».
 

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative