La Nuova Sardegna

Vivere come gli antichi romani, l'avventura di un giorno nei panni di un legionario

Salvatore Santoni
Vivere come gli antichi romani, l'avventura di un giorno nei panni di un legionario

Vicino a Sassari è stato ricostruito un forte romano dove i ragazzini studiano la storia divertendosi. La struttura richiama ogni anno centinaia di turisti

15 luglio 2018
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SASSARI. All’imbrunire i soldati romani sigillano il forte per passare la notte ma nell’aria cominciano a risuonare colpi di tamburo. A un certo punto una sentinella si insospettisce e comincia a correre lungo la palizzata dando l’allarme. In un batter d’occhio una schiera di legionari armati si materializza sulla porta praetoria. Il castrum della Crucca è sotto attacco: arrivano i barbari. Scene che si ripetono in continuazione nelle colline della Crucca, nelle campagne di Sassari, dove un tempo si coltivava il grano e che oggi invece sfornano piccoli legionari romani. L’hanno chiamato Castrum romano, ed è l’accampamento della Coorte I Nurritanorum fondato dall’associazione Ad signa milites. La loro unica missione è proteggere il forte. Un modo semiserio ma molto coinvolgente per insegnare la storia ai ragazzini fino ai 13 anni facendogli vivere una giornata da vero soldato romano all’insegna del puro divertimento.

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«Il mio sogno è andare oltre il turismo balneare – spiega il comandante Massimiliano Schirru –. Stiamo lavorando molto bene su Tripadvisor grazie al quale abbiamo quadruplicato le presenze dei francesi, ma abbiamo visitatori che arrivano anche dalla Svezia e dagli Stati Uniti. Si tratta di intere famiglie con bambini al seguito. Loro danno uno sguardo sul sito e nella classifica delle dieci cose più interessanti da fare a Sassari trovano il nostro forte romano».

Massimiliano Schirru ha 48 anni e si occupa di musica. Ma da qualche ha realizzato un sogno che coltivava fin da bambino. «Facevo molti viaggi con i miei genitori – racconta – e visitando i musei mi sono appassionato alle grandi battaglie romane». Tutto è cominciato nel 2008 con una rievocazione in costume nel terreno dove il suocero coltivava il grano. La prima è andata molto bene: tremila presenti. E quindi l’associazione ha deciso di rinnovare l’appuntamento anche per gli anni successivi. Ma la vera folgorazione è arrivata in terra straniera: «Sono andato in vacanza In Inghilterra al Vallo di Adriano, la parte più lontana dell’impero, in un avamposto dimenticato da dio».

La passione e i numeri sono andati avanti in un crescendo, e a un certo punto Massimiliano Schirru ha dovuto prendere una decisione importante. Doveva scegliere tra continuare la tradizione contadina della famiglia oppure vedere realizzato il suo sogno di gioventù. È passata la seconda: «Ero stufo di leggere la storia solo sui libri – riprende – volevo capire come si poteva vivere al tempo dei romani. E poi ho colto l’occasione come una fuga dal mondo moderno. Mio suocero ha preso la cosa molto bene e quindi ho chiesto un prestito bancario per costruire il forte, che è stato inaugurato nel 2014».

La struttura funziona tutto l’anno accogliendo soprattutto le scolaresche provenienti da vari istituti della provincia. Ma l’associazione ospita anche centri estivi e ragazzi delle ludoteche. Le bambine seguono dei particolari laboratori sulla panificazione oppure sul trucco e parrucco delle donne romane. Mentre i bambini studiano la vita in legione con i vari addestramenti con spade e catapulta. Per tre mesi l’anno, tra primavera ed estate, alla gestione del castrum della Crucca lavorano una decina di persone. Tra loro ci sono archeologi, restauratori, ragazzi che seguono i bambini. E anche un ex giocatore di rugby, perché per fare un buon soldato servono anche i muscoli.

Venerdì scorso i piccoli aspiranti legionari sono stati “reclutati” per un arduo addestramento in vista di una parata e di un probabile attacco al forte. Il comandante ha fornito scudi, spade e tutto l’occorrente per la battaglia. I giovanissimi si sono dati da fare per assorbire tutte le indicazioni dei superiori e dopo qualche ora di attesa è arrivata la prima prova da superare: al calar del sole orde di barbari hanno assaltato il forte ma sono stati respinti con facilità. Il tutto sotto gli sguardi divertiti dei genitori assiepati dall’altra parte del fossato. Sì, perché nel castrum si fa sul serio anche quando la guerra è terminata. La struttura è attrezzata di un’area verde ombreggiata che ospita grandi abbuffate. E anche qui, su queste panche moderne che si affacciano sul forte, si respira epoca romana. Dal terreno emergono infatti banchi di tufo che pare siano stati scavati anche in epoca romana: a poca distanza dalla zona, a Santa Maria di Lu Gardu, ci sono i resti di una villa romana e anche alcuni conventi medievali.
 

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