La Nuova Sardegna

Anna Villani e Junkera “cantori dell’identità”

di Paolo Coretti
Anna Villani e Junkera “cantori dell’identità”

Sugli scudi Mariano Melis, Neria De Giovanni e Vito Senes 

20 luglio 2018
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SILIGO. Si terrà il primo settembre a Siligo la sedicesima edizione del Premio Maria Carta. Sarà come di consueto la piazza intitolata alla cantante scomparsa nel 1994 a ospitare una serata che si preannuncia ricca e articolata. Per questa edizione, il comitato scientifico della fondazione, presieduto da Giacomo Serreli, ha deciso di assegnare il premio ad Anna Cinzia Villani, Kepa Junkera, Mariano Melis, Neria De Giovanni, Clara Farina, Vito Senes, ma anche la Federazione dei circoli sardi in Svizzera.

Ma ecco, nel dettaglio, chi sono i personaggi premiati. Dopo le prime collaborazioni negli anni Novanta con gruppi storici della riproposta della tradizione salentina, Anna Cinzia Villani è diventata un punto di riferimento imprescindibile per la sua salvaguardia e divulgazione. Ne fanno testo i suoi studi e le ricerche sul campo, l'intensa attività concertistica e quella didattica attorno ai suoni e le danze della sua terra d’origine. Questo Premio celebra il decennale della sua prima produzione discografica, “Ninnamorella”, del 2008.

Formatosi dentro la tradizione musicale più profonda dei Paesi Baschi, Kepa Junkera è invece autentico maestro del “triki”, l’organetto diatonico di quella regione, ne è diventato in oltre trent’anni di carriera uno dei più appassionati divulgatori e promotori in giro per il mondo. Questa sua consolidata internazionalità lo ha portato ad affacciarsi al mondo, alle collaborazioni con un numero straordinario di musicisti e a confrontarsi con le altre culture non solo di matrice iberica. Un'attenzione che non ha trascurato persino la realtà sarda, come testimonia la sua ultima produzione, “Fok”, omaggio alla cultura catalana con una finestra aperta su Alghero.

Dal canto suo Mariano Melis in questi anni ha mostrato la sensibilità del musicista che, senza egoistiche chiusure, punta a coinvolgerne altri nei suoi progetti. Ma ammirazione ha destato la sua appassionata attività didattica tra i giovanissimi alunni della scuola media. Da docente si è trasformato in generoso ispiratore di un laboratorio costante che ha avvicinato gli allievi alla conoscenza del più profondo patrimonio etnomusicale anche nel nome di Maria Carta.

Neria De Giovanni è tra le massime studiose della figura di Grazia Deledda. Operatrice e divulgatrice culturale, da sempre impegnata per la tutela e valorizzazione del ruolo della donna nella società contemporanea. Mentre Clara Farina è un’ infaticabile promotrice della lingua sarda. Le sue battaglie sono sempre state condotte nel segno dell'affermazione della dignità del sardo nella vita sociale e nel quotidiano. È un punto di riferimento costante nel campo della poesia e del teatro.

Una particolare attenzione è da sempre stata data al mondo dell’emigrazione. La scelta è caduta quest'anno sulla Federazione dei circoli sardi in Svizzera, per la capacità e il ruolo di coordinamento, la comprensione delle problematiche che ruotano attorno al mondo dell'emigrazione, l'approccio e la gestione di fenomeni complessi nell'esclusivo interesse degli emigrati. La Fondazione Maria Carta nelle ultime edizioni del Premio ha voluto inserire tra i riconoscimenti anche le eccellenze sarde nel settore dell'accoglienza, della ristorazione, dei servizi ad alto valore aggiunto. Ecco che la scelta per il 2018 è caduta su Vito Senes e sul suo ristorante “Da Vito” a Sennori.

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