La Nuova Sardegna

Il regalo dell’Aga Khan alle mani sapienti

Il successo – e la resistenza – dell’industria tessile del laborioso paese di Samugheo sta anche nel rapporto che gli artigiani hanno saputo creare con il mondo. Agli esordi dell’epopea della Costa...

21 luglio 2018
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Il successo – e la resistenza – dell’industria tessile del laborioso paese di Samugheo sta anche nel rapporto che gli artigiani hanno saputo creare con il mondo. Agli esordi dell’epopea della Costa Smeralda l’Aga Khan volle per gli alberghi nascenti manufatti che parlassero della terra che aveva appena scoperto. I suoi designer e architetti trovarono nelle manifatture del paese gli artigiani in grado di produrre arazzi, tappeti ma anche tovaglierie, lenzuola e asciugamani che soddisfacessero quella direzione. E il filo delle forniture regolari a hotel e ristoranti non si è mai interrotto. Come non si è spezzato quello con il principe.

Nel 2015 l’Aga Khan è tornato a Samugheo proprio per visitare il Murats con gli occhi di un grande appassionato, ed esperto, di arte tessile. In quella occasione acquistò parecchi manufatti preziosi, tra cui un tappeto, con il classico cavallino stilizzato: lo “zoo del conte”, che oggi decora una parete nella sua residenza inglese dove alleva cavalli da corsa. Ma il suo rispetto e la grande ammirazione per il lavoro artigianale fu suggellato da una donazione di 100mila euro. Con questo importante contributo il Comune e il Museo riuscirono a produrre il bellissimo catalogo che documenta il patrimonio del Murats, finanziare il “tappeto corale” una istallazione a cura di Roberta Morittu che racconta attraverso dei video le testimonianze di dodici tessitrici storiche ognuna delle quali ha anche creato un “tappeto ritratto”. Con lo stesso capitale è stata realizzata la prestigiosa e originale “Collezione del principe”: 17 manufatti, tra coperte e bisacce commissionati agli artigiani di Samugheo che riproducono i disegni dagli anni ’50 ai giorni nostri e un video “Il filo della memoria”, un corto che racconta in tre minuti in maniera poetica la storia della tessitura sarda.

Il Murats continua a dialogare con il contemporaneo, non solo un deposito di ricordi ma un luogo che ospita, a rotazione, mostre e prodotti di residenze di artisti.

In questi giorni da visitare la bellissima esposizione “Trasfigurazioni” di Maria Jole Serreli, un esempio di textile art di un’artista che continua il confronto tra arte e tessuti e lo presenta nel mondo. Una relazione tra creatività e tradizione che ha da dato vita al concorso “Annodarte” in cui artisti e designer di tutto il mondo hanno proposto le loro idee. Progetti realizzati in straordinari tappeti esposti nelle sale del Murats.

Il tessingìu continua il suo lavorio nelle decine di laboratori, il battere dei telai manuali si accavalla a quello dei macchinari più moderni che sollevano solo dalla fatica, le mani esperte delle tessitrici, senza perdere la freschezza e la bellezza della tradizione.

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