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tatuato di me

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Chi crede che sia solo una moda degli ultimi anni si sbaglia di grosso. Basti pensare che lo stesso Otzi, la mummia del Similaun vissuta più di cinquemila anni fa sulle Alpi, si era lasciato tatuare...

21 luglio 2018
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Chi crede che sia solo una moda degli ultimi anni si sbaglia di grosso. Basti pensare che lo stesso Otzi, la mummia del Similaun vissuta più di cinquemila anni fa sulle Alpi, si era lasciato tatuare la pelle per un qualcosa come 61 volte. Insomma, il tatuaggio è anche storia e tradizione. È un mondo complesso che va oltre le tendenze del momento e i disegni all’ultimo grido. Tutto questo lo si intuisce passeggiando per le sale del museo archeologico di Olbia, dove da ieri mattina trovano posto decine di stand dei migliori tatuatori in circolazione. Ci sono italiani, giapponesi, thailandesi, inglesi, brasiliani. Tutti con una loro filosofia, tutti con uno stile che in molti casi affonda le radici nei millenni. L’Olbia Tattoo Show, di sicuro uno degli eventi più interessanti di questa estate, diventa così un viaggio nella storia del mondo dei tatuaggi. Chiunque può avvicinarsi per curiosare tra gli stand, chiunque può sedersi per mettere la propria pelle a disposizione degli artisti dell’ago e dell’inchiostro. Naturalmente non mancano le attrazioni. Come per esempio Matt Gone, 48 anni, americano, uno degli uomini più tatuati al mondo con il 99 per cento del corpo ricoperto d’inchiostro: braccia, gambe, busto, testa, glutei, lingua e occhi. Dopo l’inizio col botto di ieri, l’Olbia Tattoo Show proseguirà spedito fino a domani sera. In cabina di regia ci sono Sopei, Lebonski, Glory bound e Comune. Una tre giorni che non è soltanto tatuaggi. Questa sera, per esempio, sul palco del molo Brin, proprio di fronte al museo, saliranno i rapper Fabri Fibra, Salmo e Nitro. Tutto attorno, invece, show in sella alle moto da cross, esposizioni di auto americane e tanto street food.

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