La Nuova Sardegna

Oliena, in un mare d’edera spunta la Deledda

di Luca Urgu
Oliena, in un mare d’edera spunta la Deledda

Il murale che il ristoratore Cenceddu Palimodde ha voluto dedicare alla scrittrice premio Nobel realizzato da Luigi Columbu su un'antica facciata

23 luglio 2018
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In mezzo all’edera, nel nome di Grazia Deledda e di cia (zia in dialetto olianese) Grazia Pische. A Oliena crescono e si arricchiscono sensibilità particolari nei confronti del premio Nobel che verso al paese ai piedi del monte Corrasi ha sempre riservato attenzioni e carezze nel descrivere quel suo variegato mondo. Qui sabato mattina è stato inaugurato un affresco murale dedicato alla scrittrice incastonato in uno scenario intimo e di grande bellezza, quasi di altri tempi. La Deledda si affaccia su una parete di una vecchia dimora completamente ricoperta d’edera. Un mare di verde che crea una magia accattivante in questo angolo del borgo che conserva orgoglioso tradizioni e saperi legati al contado. L’opera realizzata dall’artista Luigi Columbu, che ha firmato la maggior parte degli affreschi murali che adornano i muri del paese e raccontano pezzi di storia non solo sarda, è stata voluta dal ristoratore Cenceddu Palimodde. Un imprenditore che al suo paese vuole un bene dell’anima e non si stanca di promuovere iniziative culturali di ampio respiro che vanno decisamente oltre gli interessi di campanile. Fu lui negli anni scorsi a inventarsi i menù deleddiani, estrapolati da un’attenta analisi della produzione letteraria di Grazia e a proporli ai clienti del suo Gicappa. Cibo non solo da mangiare ma anche da raccontare grazie a una ricerca storica ed enogastronomica che continua e ha ancora senso. Piatti che il ristoratore dall’animo deleddiano ha riproposto nel convivio che ha seguito la cerimonia di inaugurazione del bel murale. Così sabato tanti tasselli si sono di nuovo incastonati come per magia in una giornata ricca di bellezza e buoni sentimenti. Tutte azioni mirate a promuovere il riscatto non solo del paese, ma dell’intero territorio nel nome della cultura e dell’identità secondo varie diramazioni (dal cinema, all’arte, alla letteratura, all’enogastronomia) che convergono verso l’unico obiettivo, quello della crescita e di uno sviluppo sostenibile. Per l’occasione un omaggio floreale è stato consegnato a cia Grazia Pische, 87 anni e una bellezza ancora austera. Lei quando nel 1949 vennero girate proprio a Oliena le scene del film L’Edera, tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Deledda, aveva 18 anni e fece la comparsa. Pare che il suo fascino di donna di Barbagia non fosse passato inosservato tanto che sia il regista Augusto Genina che l’attore principale Roldano Lupi se ne invaghirono. Le arrivarono le proposte di matrimonio da parte di entrambi i continentali, ma lei gentilmente declinò l’offerta. Era stata già promessa in sposa a un giovane di Orune e non aveva nessuna intenzioni di modificare il percorso. L’episodio è stato ricordato anche sabato quando cia Grazia, accomodata in una sedia impagliata all’ombra per ripararsi dal sole già caldo, sembrava una regina sorrideva e ringraziava. Intorno a lei parenti, paesani e gli amministratori del paese, con il neo sindaco Sebastiano Congiu, e di Nuoro con il primo cittadino Andrea Soddu e l’assessore alla Cultura Sebastian Cocco. «Da ragazzino di 13 anni – ha commentato l’imprenditore prima che venisse scoperto l’affresco – sono stato fuori dall’Isola e tutto quello che riguardava Oliena e la Sardegna lo divoravo. Così avvenne quando mi passò tra le mani un libro di Grazia Deledda. Col tempo ho poi letto tutto. Così ho scoperto ed elaborato i menù deleddiani. Ma nei mesi scorsi conversando con Luigi Columbu gli ho confidato che avrei voluto fare qualcosa per la scrittrice. La sua disponibilità è stata subito totale tanto che ha realizzato con entusiasmo un’opera, davvero bella di cui siamo orgogliosi». «Questa iniziativa può aprire per il nostro paese una nuova strada verso il cineturismo – ha aggiunto – dato che nel nostro paese sono state girate decine di pellicole importanti». Il giornalista e critico cinematografico Sergio Naitza ha raccontato come Oliena fosse diventato un set a cielo aperto in almeno una decina di occasioni. «La memoria è qualcosa che ci insegna a guardare al passato ma contemporaneamente a proiettarci al futuro», ha detto Naitza, che ha anche ricordato come la protagonista principale di l’Edera, l’attrice messicana Columba Domínguez, conservasse un ricordo vivido ed emozionante del periodo a Oliena. Felice di aver realizzato un nuova opera nella suo paese l’artista Luigi Columbu, nelle scorse settimane a Oliana in Catalogna dove con un altro murale ha sancito il gemellaggio tra il paese barbaricino e quello iberico. «Per me sarà una vittoria se l’opera entrerà nei cuori della gente e se servirà ad aprire ponti tra le comunità per uno sviluppo turistico», ha detto l’artista che ha pensato e poi realizzato l’immagine di una giovane Grazia affacciata alla finestra in cerca di ispirazione mentre guarda al paesaggio e alla sua Nuoro.

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