La Nuova Sardegna

Palio di Fonni: Trump la spunta all'ultimo metro e fa vincere Bono

di Giovanni Melis
Palio di Fonni: Trump la spunta all'ultimo metro e fa vincere Bono

Una battaglia all’ultimo respiro, che ha incollato gli spettatori allo steccato. Attimi elettrici, tattica, nervi tesi, polvere sollevata e un poco di buona sorte. Un testa a testa che alla fine ha...

06 agosto 2018
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Una battaglia all’ultimo respiro, che ha incollato gli spettatori allo steccato. Attimi elettrici, tattica, nervi tesi, polvere sollevata e un poco di buona sorte. Un testa a testa che alla fine ha premiato Gianluca Fais e il suo destriero Trump, portando l’ambito trofeo al Comune di Bono.

Per Fais è il secondo successo al Palio; se lo aggiudicò anche nel 2004, cavalcando il Sogno. Allora con i colori del Comune di Siamanna. Secondo, ma con ogni merito e lode possibile, Pasquale Salis, alfiere di Burgos che con il suo Scacco Matto, altro cavallo interessantissimo che non figurava tra i favoriti. Anche se, durante le batterie, l’occhio esperto di qualche allevatore ne pronosticava una grande gara. E così è stato. Una finale bellissima quella del 34esimo Palio dei comuni, che ha portato al galoppatoio di San Cristoforo migliaia di persone. Segno che la passione per l’ippica è sempre fortissima e che l’evento agostano attira tanti appassionati. Una cornice di pubblico decisamente superiore allo scorso anno che ha premiato gli sforzi della Società ippica fonnese, impegnata già dai primi dell’anno nella promozione e organizzazione di quello che è considerato il più importante palio della Sardegna. E non solo per il ricchissimo montepremi, il vincitore ha staccato un assegno da 15mila euro e altrettanti sono stati suddivisi in premi.

La Sif ha il merito di incarnare la tenacia in un periodo in cui l’ippica periferica è abbandonata dalla politica, con gli allevatori disincentivati dall’allevare cavalli purosangue di un certo tipo. Logico quindi il calo dei numeri sotto il profilo degli iscritti. Ma la Sif non demorde mai e allestisce uno spettacolo degno dei migliori galoppatoi nazionali, incamerando così l’ennesimo successo organizzativo. Un trionfo anche per l’ospitalità casalinga: ovunque erano presenti eventi conviviali per ospitare i tantissimi forestieri, in un paese che da venerdì è invaso dai vacanzieri. Folla che ha scelto Fonni come meta per il week end grazie all’eccezionale “pacchetto” offerto dalla capitale economica della Barbagia di Ollolai. Tra venerdì e sabato si sono tenuti i festival Identidades, dedicato al carnevale tradizionale del mondo e il Brathallos Folk.

Struttura ricettive al completo, e successo certificato dalla grande massa di persone che ha abbandonato i lidi marini per assistere alla giostra dei cavalieri. Il Palio è sempre stato un concentrato di emozioni, che può far scordare la bellezza costiera. Suggestivi i suoi riti, come il passaggio dei cavalieri della Madonna dei martiri, che rappresenta il benvenuto della comunità fonnese agli appassionati di ippica. Alcuni sono autentici affezionati, da una vita in pellegrinaggio al tempio ippico di Santu Cristolu; sia per amicizie che per la passione per i cavalli non mancano mai dalla manifestazione fonnese.

Parte la prima batteria e già iniziano le prime sorprese. Arranca Biagio Murgia, uno dei favoriti della gara, che giunge solamente quarto. Il bravo fantino di Buddusò prova a spronare il suo Corleone, che però pare non avere lo sprint. Solo dopo ci si renderà conto che il cavallo deve aver patito qualche risentimento, tanto che Murgia deve rinunciare alla finale. Fa una buonissima impressione Pasquale Salis, su Scacco Matto, così come anche Peppe Ortu, portacolori di Ottana. Nella seconda batteria altra sorpresa: il fantino di casa, Luca Balloi non riesce a qualificarsi per la finale. Un duro colpo per i tifosi di casa che confidavano sulle risorse del cavallo Sogno, cavalcato dal beniamino di casa. In batteria resta opaca anche la prova di Gianluca Fais, che si classifica quarto. C’è quindi il consueto passaggio dei parigliantes di Fonni, scuola di alto livello che si tramanda di generazione in generazione. Ponti, tre su tre, piramidi; le figure si ripetono ma non finiscono mai di stupire un pubblico che non lesina gli applausi. È già l’imbrunire quando partono le finali. In quella degli anglo-arabosardi, la grande scommessa della Sif in questa edizione. La gara è all’altezza di quella dei più quotati purosangue ed è ricca di suspence; dopo un bel duello vince Simone Mereu, su Non mi toches, che lascia il resto del podio a Pasquale Salis su Uncino e Simone Fenu su Pintoretto. Quarto invece, Alberto Bianchina su Wolverine. Il sole è già basso sull’altipiano quando i cavalli si allineano al canapo per la finalissima. Scacco matto prende un discreto vantaggio, ma rimane sempre tallonato da Trump, che sulla lunga distanza appare più pronto. Il duello va avanti sino ai metri finali, quando Gianluca Fais, sprona il suo baio e lo porta avanti di poco. Quel tanto che basta per fargli tagliare il traguardo per primo e fare esplodere la gioia dei suoi tifosi, nel tripudio di applausi di un soddisfatto pubblico.

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