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il lutto 

Addio a Cabizza, uno dei grandi del canto sardo a chitarra

Addio a Cabizza, uno dei grandi del canto sardo a chitarra

SASSARI. È morto ieri all’età di 94 anni Leonardo Cabizza, uno dei più noti esponenti del canto sardo a chitarra. Nato a Bulzi il 27 febbraio del 1924, Cabizza detiene un piccolo record, essendo il...

17 agosto 2018
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SASSARI. È morto ieri all’età di 94 anni Leonardo Cabizza, uno dei più noti esponenti del canto sardo a chitarra. Nato a Bulzi il 27 febbraio del 1924, Cabizza detiene un piccolo record, essendo il cantante sardo che più di ogni altro si è esibito in carriera. «Si stima – si legge sul sito Vistanet.it – sia salito sul palco più di 5.000 volte. La sua lunghissima carriera, garantita da una voce potente e praticamente inesauribile, iniziò tra il 1944 e il 1945, quando Cabizza vinse le sue prime gare, e terminò nei primi anni Duemila». «Nel 1954 – scrive sempre Vistanet.it – rappresentò la Sardegna nella trasmissione radiofonica “Il Campanile” condotta da Mario Riva e si classificò al secondo posto tra tutti gli sfidanti. I suoi anni d’oro furono quelli trascorsi in compagnia di Maria Teresa Cau, del chitarrista Aldo Cabizza e del fisarmonicista Antonio Ruju, con i quali formò il Quartetto Logudoro. “Adiu e bonasera” e “Sa minigonna”, sono forse i suoi brani più noti».

Il canto sardo a chitarra è una tipica forma di canto monodico in lingua sarda accompagnato con la chitarra. Questo canto è diffuso soprattutto nella parte nord dell'isola; in particolar modo nel Logudoro, in Goceano, in Planargia e in Gallura. Cabizza ne era uno dei maggiori interpreti.

«Non si contano – scrive di Cabizza Antonio Caria su WebTv Sardegna Live – le volte che è entrato in sala d’incisione. Tanti anche i riconoscimenti avuti nell’arco della sua lunghissima carriera. Ebbe modo di esibirsi con moltissimi cantadores. Famoso il terzetto con altri due grandi: Tonino Canu e Giuseppe Chelo che, assieme al chitarrista Aldo Cabizza e al fisarmonicista Peppino Pippia, fecero appassionare tanti giovani dell’epoca (anni Sessanta-Settanta) al canto sardo». «Una passione per la musica – aggiunge Caria – che ha accompagnato Cabizza sino agli ultimi giorni di vita e che gli ha permesso di diventare Cavaliere della Repubblica. Una persona umile e rara: mai una parola contro nessuno, sempre prodigo di consigli verso tutti».

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