La Nuova Sardegna

Premio Solinas alla Maddalena «Un laboratorio a cielo aperto»

di Alessandro Pirina
Franco Solinas
Franco Solinas

Presentata alla Mostra del cinema di Venezia l’edizione numero 33 del concorso Dal 27 al 30 settembre sull’isola arriverà un esercito di centocinquanta cineasti

05 settembre 2018
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VENEZIA. Da “Marrakech express” di Salvatores a “L’uomo in più” di Sorrentino, da “I cento passi” di Giordana ai “Dieci inverni” di Mieli. Grandi e piccoli capolavori del cinema italiano che hanno in comune il luogo di nascita, e cioè quel Premio Solinas che da 33 anni scova le più belle storie da trasformare in film. E non solo. Ora anche in documentari, serie tv, web serie. Un premio nato alla Maddalena, città d’origine di Franco Solinas, poi emigrato a Roma, ma dall’anno scorso ritornato sull’isola. Ora, però, grazie a una sinergia tra Regione, Comune e Film commission, il Solinas farà le cose in grande e trasformerà La Maddalena in un laboratorio a cielo aperto. Tutte e tre le fasi del concorso si svolgeranno sull’isola: il classico Premio Solinas per la migliore sceneggiatura, ma anche quelli per i migliori documentario e serie. Dal 27 al 30 settembre alla Maddalena arriverà un esercito di 150 cineasti tra finalisti, giurati, produttori e registi.

L’edizione numero 33 del Solinas è stata presentata durante la Mostra di Venezia. A fare gli onori di casa Nevina Satta, presidente della Film commission. Presente anche Felice Laudadio, già direttore della Mostra di Venezia e oggi presidente del Centro sperimentale di cinematografia. Fu lui nel 1986 a voler dedicare un premio al suo amico Franco. «Il Premio nasce in ragione della sottovalutazione non solo del lavoro di Solinas ma dello sceneggiatore italiano in generale – spiega –. Che invece è stata una figura dominante della cinematografia italiana. Nel 1984 durante il festival di Rimini scoprii che quasi nessuno dei cineasti presenti conosceva lo sceneggiatore Franco Solinas. Fu in quel momento che decisi di ideare una manifestazione che lo celebrasse». Il primo con cui Laudadio ne parlò fu un loro amico in comune, e come loro con la stessa passione per La Maddalena: Gian Maria Volontè. “E’ stato lui a insistere che si celebrasse alla Maddalena».

Il festival partì con il produttore Franco Cristaldi presidente di una giuria composta tra gli altri da Age e Scarpelli, Suso Cecchi d’Amico, Gillo Pontecorvo – regista di “La battaglia di Algeri”, il film più importante della cinematografia di Solinas – e lo stesso Volontè. I vincitori della prima edizione furono Massimo Guglielmi con “Rebus”, che realizzò con Charlotte Rampling protagonista, e Francesca Archibugi, con “Sott’acqua” che non divenne mai un film, ma alla Maddalena incontrò il produttore Leo Pescarolo con cui l’anno dopo fece “Mignon è partita”.

Dal 1986 il Premio Solinas ha partorito 100 film, 10 corti, tre web serie e un progetto pilota per una serie tv. A guidarlo è oggi Annamaria Granatello, presidente e direttore, che ha annunciato alcuni degli ingredienti dell’edizione 2018, tra cui il concerto degli Avion Travel e il backstage del nuovo film di Paolo Virzì, “Notte magiche”.

A Venezia anche il sindaco della Maddalena, Luca Montella. «Prima di essere solo sole e mare eravamo l’isola della cultura, della storia, dell’ambiente. Il ritorno del Solinas è un ritorno alla nostra identità». Messaggio dell’assessore alla Cultura, Giuseppe Dessena: «Il Solinas è un appuntamento che appartiene all’isola e a tutti i sardi». Presenti anche i registi Peter Marcias e Laura Luchetti, il docente di cinematografia Antioco Floris e Carlotta Franco, che negli stessi giorni porterà alla Maddalena 120 architetti per una full immersion nel mondo del design.

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