Carloforte, al via il festival musicale delle lingue minori
Sarà un weekend dedicato alle lingue minoritarie regionali ed alla musica live, quello che inizierà domani a Carloforte. Venerdì 7 e sabato 8 settembre, in uno dei borghi più belli d’Italia, si terrà...
06 settembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA
Sarà un weekend dedicato alle lingue minoritarie regionali ed alla musica live, quello che inizierà domani a Carloforte. Venerdì 7 e sabato 8 settembre, in uno dei borghi più belli d’Italia, si terrà a battesimo la prima edizione di “Fradelà”, festival musicale dedicato alle lingue minori. Sul palco della centralissima piazza Repubblica si alterneranno musicisti provenienti dalla Sardegna e dalla Liguria, con diverse band locali. Si inizia domani alle 20, con la presentazione del festival da parte degli organizzatori e il saluto dell’amministrazione comunale. Poi, spazio alle note live, con le sonorità etno-rock della band isolana “Trai Quattru” e la solista Enrica Rivano, che ripercorrerà alcuni dei classici della musica tabarchina rivisitati in chiave moderna. A seguire, il concerto della band proveniente dalla madre isola “Lame a foglia d’oltremare”, che, cantando in sardo, presenterà un viaggio nella world music. Per la giornata conclusiva di sabato, alle 20 sul palco si presenteranno le formazioni locali Xilene, Unknamed e la solista Elsa, a cui seguirà l’esibizione del giovane artista genovese Mike from Campo, accompagnato dal contagioso ritmo dei Demueluin, che la faranno da padrone anche nelle mattinate del festival, quando si muoveranno tra i carrugi del centro storico carlofortino, al ritmo di stornelli genovesi. Al termine dello spettacolo di sabato sera, è previsto un momento di convivialità, con la degustazione di piatti della tradizione sarda e ligure. Organizzato dall’associazione culturale isolana Öga Battéllu, con il contributo comunale, il festival, in linea con la mission dell’associazione, si pone l’obiettivo di mantenere il legame culturale-musicale con la terra d’origine dei carlofortini, la Liguria. Con un occhio di riguardo al tabarchino, a tutti gli effetti una lingua minoritaria tra le più importanti in Italia, per cui si rilancia la richiesta di riconoscimento non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale. Come noto, infatti, solo il sardo e il catalano godono di tale riconoscimento pieno (con relativo accesso a risorse finanziarie maggiori), mentre ne è escluso il tabarchino, nonostante sia la prima lingua minoritaria nazionale per diffusione e “resilienza” rispetto alla popolazione ed al territorio di riferimento, ovvero quelli di Carloforte e Calasetta. (Simone Repetto)