La Nuova Sardegna

Matsuhisa Nobu, a tavola il lusso è zen

Enrico Gaviano
Lo chef Matsuhisa Nobu
Lo chef Matsuhisa Nobu

Esperienza sensioriale nel ristorante aperto al Cala di volpe dallo chef giapponese. Cibi ricercatissimi e piatti stellari, come i prezzi

11 settembre 2018
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PORTO CERVO. I ristoranti “pop-up”, temporanei, sono entrati prepotentemente nella scena internazionale. Un esempio brillante arriva dall’esclusivo Matsuhisa Nobu al Cala di Volpe. Il top della cucina giapponese nel luogo simbolo della classe e del lusso in Italia, la Costa Smeralda. Il risultato? Eccezionale: meno di due mesi d’apertura, tavoli al completo quasi tutti i giorni, fatturato che ha sfondato il milione di euro. Cucina fusion blasonatissima grazie all’esperienza dello chef Matsuhisa Nobu, 69 anni, che ha accettato con entusiasmo di aprire in Sardegna il suo 48° ristorante, il secondo in Italia dopo quello di Milano. Quelli targati Matsuhisa, come al Cala di Volpe, sono pochi, situati in prestigiose località stagionali come Mykonos, St. Moritz, Aspen.

La cena al Cala di Volpe da Matsuhisa è un viaggio sensoriale inebriante. Chi se la può permettere non sbaglia di certo. Intanto si entra in uno dei luoghi più affascinanti dell’hotel Marriott, quello prima occupato dal bar del Pontile, affacciato sulla baia, e reso famoso anche dal film “La spia che mi amava” della saga di James Bond.

Il servizio inappuntabile, le bacchette personalizzate. In cucina i prodotti locali giocano un ruolo importante: pesci, verdure, carne a chilometro zero. Reinterpretati in chiave nipponica insieme ad altri prodotti provenienti da altre parti del mondo. Così arrivano a tavola la ricciola “Jalapeno”, la tartare di salmone con il caviale, il sashimi di tonno, l’insalata di aragosta, il baccalà dell’Alaska deliziosamente caramellato, i sushi rolls paradisiaci. Il costo? Per il menu degustazione (Omakase) si spendono 250 euro a testa, bevande a parte. Esclusivo, appunto.
 

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