La Nuova Sardegna

Fedales, l’amicizia che non finisce mai

Fedales, l’amicizia che non finisce mai

I “ragazzi del ’58” nuoresi si erano ritrovati insieme per i quarant’anni e non si sono più persi di vista. Rieccoli allo scoccare dei 60 con una grande festa

14 settembre 2018
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C’erano cinque amici al bar di Antonio in piazza De Bernardi a Nuoro. Maurizio, Francesco, Anna Rita e Piera. Tutti entrati ormai da quattro lustri negli anta, non hanno perso entusiasmo, voglia di divertirsi, frequentarsi e fare gruppo. Sorridere alla vita ma con esperienza. Anche attraverso la tradizione delle celebrazioni tra “fedales”. I fedali, coetanei di una classe che in tutta la Sardegna, nei paesi e al centro in maggiore misura, amano festeggiare insieme le mete raggiunte. E per la classe 1958 sarà una stagione importante. E da ricordare. Saranno sessantenni, anzi alcuni da alcuni mesi già lo sono. Una cifra tonda tonda da ricordare, ma soprattutto da festeggiare nel modo migliore. I coetanei nuoresi dopo aver iniziato a brindare in gruppo per i quarant’anni hanno proseguito con i momenti conviviali nel decennio successivo per i cinquanta. Ora moltiplicano gli sforzi e oliano la macchina organizzativa per il festone in programma il 15 di settembre sulla costa della Baronia tra flute con bollicine e buona musica. Una giornata da vivere insieme alla classe di ferro con un’unica regola condivisa: moglie, mariti e figli a casa. Sarà ancora una volta – si fa per dire l’ultimo era stato giusto dieci anni fa – un momento tutto loro senza alcuna deroga. All’insegna dei ricordi del tempo che fu ma anche con lo spirito giovane di chi guarda avanti con ottimismo e con la voglia di vivere fino in fondo. Nei giorni scorsi per chiamare a raccolta i fedales hanno pubblicato un’inserzione pubblicitaria sul nostro giornale annunciando l’evento che si terrà in un resort di Posada e lasciando alcuni recapiti telefonici per accogliere anche all’ultimo momento i ritardatari. «Da anni ci teniamo in contatto, allora abbiamo pensato perché non quotarci per cercare di creare un evento in questa bella giornata», raccontano Maria Rita Merella, Piera Piras, Maurizio Concas, Antonio Chessa e Francesco Carzedda, «per ora siamo una trentina, decisamente molti di meno dei 150 che hanno partecipato alla festa dei quarant’anni. Ma non disperiamo, siamo un bel gruppo affiatato e se non si dovesse aggiungere nessun altro, staremo bene anche così».

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I fedales nuoresi del 1958 hanno svolto e ancora fanno le professioni più diverse: sarta, elettrauto, barista, assicuratrice, tappezziere, ma l’elenco può davvero continuare. Alcuni hanno già raggiunto il traguardo della pensione, dopo oltre quarant’anni di lavoro. Ci sono gli operai e i colletti bianchi. Gli artisti, i musicisti e medici affermati e anche il giornalista. Anche l’avvocato come Pietro Pittalis, prestato ormai da diversi anni alla politica, prima nei banchi del consiglio regionale e ora in parlamento. «Se gradisce siamo qua. Per i quarant’anni c’era. Ma se non ci sarà ovviamente capiamo, la sua agenda degli impegni è sempre molto fitta», dice il gruppo degli organizzatori mostrando diplomazia. La compagine degli attuali sessantenni è diventata sempre più affiatata nel tempo. Galeotto fu l’evento di vent’anni fa per la festa dei quarantenni. Da allora tra molti di loro, in particolare tra gli attuali organizzatori, le frequentazioni sono diventate sempre più assidue. Le pizzate e gli spuntini con le famiglie allargate sono la normalità, è nata anche qualche comparia poi si inventano tanti altri appuntamenti estemporanei per rafforzare un’amicizia diventata rapidamente una felice condivisione di interessi e un dolce rifugio che renda meno dura la terza età. Qui ha fatto breccia anche Cupido che ha scagliato la sua freccia colpendo due fedales, tra i quali è sbocciato anche un amore grande in età matura.

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«E’ vero due di noi che si erano conosciuti per uno dei nostri tanti appuntamenti conviviali si sono piaciuti, frequentati e ora fanno coppia fissa. E’ davvero bello vederli insieme e un po’ anche noi ci sentiamo complici di questa loro bella storia», raccontano. Entrambi con figli e con un matrimonio alle spalle sono ripartiti con nuovo entusiasmo nel segno dei fedales che senza volerlo hanno favorito la nuova primavera. Intanto, è iniziato il conto alla rovescia per la giornata di sabato. Il menù è di quelli che lasciano il segno: buona musica, ottimo cibo e bevande non stop. E se magari, come potrebbe succedere, si manda giù qualche bicchiere in più, c’è già pronto un pullman che accompagnerà l’allegra combriccola a casa in totale sicurezza. Nel programma c’è tanto spazio per il profano – è stato realizzato anche un gadget ricordo – ma anche per il sacro.
 

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