La Nuova Sardegna

I concerti di Scrivere in Jazz  

Fresu: «Amo ascoltare la mia musica attraverso il respiro dei giovani»

Fresu: «Amo ascoltare la mia musica attraverso il respiro dei giovani»

Si conclude questa sera alle 21 al teatro comunale la quindicesima edizione del concorso internazionale di composizione ed arrangiamento “Scrivere in jazz” organizzata dall’Associazione Blue Note...

14 settembre 2018
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Si conclude questa sera alle 21 al teatro comunale la quindicesima edizione del concorso internazionale di composizione ed arrangiamento “Scrivere in jazz” organizzata dall’Associazione Blue Note Orchestra (Abno) con il contributo del Comune di Sassari, della Regione Sardegna, del Mibact e della Fondazione di Sardegna. La serata avrà come protagonista l’Orchestra Jazz della Sardegna (Ojs) diretta da Mario Raja e un’ospite solista d’eccezione il trombettista Paolo Fresu. La finalissima si aprirà con il concerto “OJS Plays Fresu” interamente dedicato ai brani del trombettista berchiddese arrangiati da Luigi Giannatempo, nella seconda parte verranno proclamati i vincitori di “Scrivere in Jazz”. Nato molti anni, fa agli esordi della carriera di Fresu, il sodalizio artistico con l’Ojs è rimasto vivo nel tempo trovando sempre nuovi stimoli creativi. «Abbiamo fatto assieme tante cose – dichiara Fresu – e sviluppato progetti legati non solo alla mia attività ma anche al festival Internazionale “Time in Jazz” dove l’Orchestra è stata spesso presente. Tra le tante produzioni originali quelle con: Benito Urgu, Maria Pia De Vito, Carla Bley lavori che spesso sono andati in giro per il mondo diventando fortunati progetti discografici come “Porgy and Bess”. La suite per tromba solista e orchestra jazz di Gil Evans da “Porgy and Bess” di George Gershwin è una delle opere più importanti della storia del jazz mai eseguita integralmente dopo la registrazione del 1958 (con Miles Davis solista), l’opera è stata rimessa in vita nel 1996 da una collaborazione tra la loa Società Italiana per lo studio della musica afro-americana e il musicologo americano Gunther Schuller. Ojs e Fresu la riesegurono nel 1998 al festival “Time in Jazz” di Berchidda e in seguito al Parco della musica di Roma. La registrazione della suite fu distribuita nel 2001 da “il manifesto” e in seguito dall’etichetta “Parco Della Musica”. Fresu è ospite per la prima volta del concorso, diventato ormai un evento molto atteso nel panorama musicale internazionale. «Scrivere in jazz è uno dei pochi concorsi di questa natura presenti nel territorio nazionale –prosegue Fresu – e non solo. Rappresenta un bisogno di musica di qualità, di ricerca oltre che di crescita legato alle grandi formazioni orchestrali che non sono facili da mantenere. Da questo punto di vista l’Ojs è un esempio virtuoso per tutto il Paese. Il concorso offre inoltre l’opportunità di confrontarsi con la musica etnica della Sardegna una delle più vive di tutta l’Europa che offre molti spunti interessanti e dunque una nuova via allo sviluppo della tradizione. Ovviamente sappiamo che può anche essere un’arma a doppio taglio nel momento in cui c’è da una parte la necessità di salvaguardare il passato e dall’altra quella di tendere la mano al futuro. A noi (e in questo caso ai compositori e agli arrangiatori) il compito di farlo con intelligenza».

La sezione C del concorso è dedicata interamente in questa edizione ad arrangiamenti di brani di Paolo Fresu. «Avere oggi la mia musica “respirata” e arrangiata da giovani musicisti – conclude – è una grande soddisfazione e il naturale proseguo del percorso intrapreso molti anni fa che porta fino alla nascita dei Seminari Jazz di Nuoro. Sono molto curioso di ascoltare questi lavori ispirati a brani scritti in periodi diversi della mia vita artistica, ogni brano si porta appresso anche una storia precisa. L’idea di metterli nelle mani (nella penna?) altrui è stimolante ed emozionante. E poi la musica è nell’aria e non nel pentagramma. Ad ognuno il compito di coglierla e di farla sua».

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