La Nuova Sardegna

Delle cinquanta partiture provenienti da: Italia, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Polonia arrivate alla Blue note solo nove sono giunte alla finale di ieri sera per essere eseguite dall’Ojs alla presenza di tutti i compositori finalisti. Tre i brani della sezione A incentrata sulla musica etnica sarda. In gara Lorenzo Agnifili di Terni, Salvatore Cirillo di Caserta e Stefano Travaglini di San Benedetto del Tronto. «Mi affascinano le musiche popolari -dice Cirillo- lì risiedono i motivi della nostra evoluzione, per il mio brano mi sono ispirato al Miserere di Cuglieri». «Scrivere in Jazz non solo offre l’occasione di creare musica -aggiunge Travaglini- ma anche di sentirla eseguire in caso si arrivi in finale, un’opportunità da non perdere». Nella sezione B le composizioni originali “A Tal Tale” del Britannico Thomas Haines, “You See, You Don’t” della tedesca Caroline Thon, “Travelers Tales” del canadese Gregory Runions. «Ho saputo del concorso dalla mia amica Christina Fuchs -dice Thone- che ha vinto due anni fa. Questo concorso offre la preziosa occasione di stringere legami con musicisti e compositori provenienti di tutto il mondo». «Presentare il proprio lavoro ad un concorso internazionale -sottolinea Haines- è sempre stimolante ed è motivo di orgoglio associare il proprio nome a quello dell’Ojs». Nella sezione C dedicata al repertorio di Fresu due compositori romani Gabriele Ceccarelli con il brano “Duru Duru Durulia”, Filippo Minisola con “Un Tema per Roma” e il canadese Gregory Runions con “Inno alla Vita”. Il lavoro di selezione della commissione composta da Gabriele Comeglio, Michele Corcella e Marco Tiso ha portato sul palco partiture di grande tecnica e precisione compositiva che hanno conquistato il pubblico del civico. (modem)