La Nuova Sardegna

Concerto il 17 novembre 

Robben Ford, chitarra che rapisce: il nuovo disco e una serata a Sassari

di Giovanni Dessole
Robben Ford, chitarra che rapisce: il nuovo disco e una serata a Sassari

Robben Ford ha dato il suo nome ad una delle storiche chitarre prodotte dalla Fender. Solista d'eccellenza, anima impressa a fuoco sulle corde e i tasti della sua chitarra. Chitarra che, in quasi 50...

22 settembre 2018
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Robben Ford ha dato il suo nome ad una delle storiche chitarre prodotte dalla Fender. Solista d'eccellenza, anima impressa a fuoco sulle corde e i tasti della sua chitarra. Chitarra che, in quasi 50 anni di carriera vissuta sui palchi di mezzo mondo, lo ha portato ad accompagnare artisti come il mitico Miles Davis, il “Beatle” George Harrison, la splendida Joni Mitchell e i funambolici Kiss, giusto per citarne alcuni. Senza però scordare Dizzy Gillespie, Georgie Fame, Steely Dan e altri mostri sacri del fare musica mondiale. Perché lui, Robben Ford, è considerato uno dei più grandi chitarristi del globo. Di più, la rivista specializzata “Musician” lo ha definito senza esitazione uno dei migliori 100 chitarristi del ventesimo secolo. Un mito, in carne, ossa e plettro – solitamente e inusualmente utilizzato suonando spesso con la sua parte tondeggiante – che il prossimo 17 novembre salirà sul palco del teatro Verdi di Sassari per regalare alla città e all'intera Isola una notte di grande musica da vivere nell'unica tappa prevista in Sardegna, una delle nove in tutta Italia. Un grande evento dedicato ai cultori della materia, agli appassionati, agli amanti della musica e ai semplici curiosi, organizzato in sinergia dalla cooperativa Le Ragazze Terribili e Insula Events.

Nato nel 1951 a Woodlake in una famiglia di musicisti, Robben Ford aveva il destino segnato ed una stella pronta a seguirlo e celebrarlo in tutto il dispiegarsi della sua vita d'artista. Scopre sin da subito la sua viscerale passione per la musica diventata poi sconfinato amore per la chitarra. La sua chitarra. Amore che ad oggi arde ancora forte fra le note dei capolavori narrati dallo scorrere sinuoso e rapido delle sue dita su tastiera e corde dello strumento. C'è tanta tradizione nel suo modo di proporsi e di suonare, certo, ma anche tanta innovazione che sin dalle prime battute ha contraddistinto il suo virtuoso affermarsi sul panorama blues, rock e jazz. Tradizione e innovazione griffate Robben Ford, che tanti hanno ispirato e poi chiamato alla ribalta del palcoscenico.

Una vera chicca da collezionisti, perla nello scrigno che a novembre illuminerà gli spazi di via Politeama sulle note delle sue più famose canzoni e di “Purple House”, suo ultimo album. «La mia idea iniziale era fare un disco con quanta più enfasi possibile rispetto al passato – spiega mister Robben Ford –. Non volevo un disco che suonasse come il precedente: Purple House è stata una grande opportunità per provare a fare qualcosa di veramente diverso».

Alla realizzazione di “Purple House”, registrato in studio e co-prodotto da Casey Wasner, hanno partecipato ospiti speciali come la cantante blues Shemekia Copeland – duetto con Ford in “Break In The Chain” –, il cantante dei Natchez Travis McCready e la band del Mississippi Bishop Gunn in “Somebody's Fool”. Da godere sino all'ultima nota l’assolo di chitarra regalato da Bishop Gunn Drew Smithers al brano conclusivo dell'album “Willing to Wait”.

Da Bologna a Lucca, passando per Roma, Fidenza, Schio, Brescia, Novara e Bergamo: nel mezzo Sassari ed un concerto destinato a restare negli annali e nella memoria. Cinque volte candidato al Grammy, Robben Ford è ad oggi impegnato nell'insegnare e trasmettere ciò che ha imparato negli anni ai giovani e futuri musicisti, una componente essenziale del suo vivere il presente. Dagli L.A. Express – la sua prima band – passando per i grandi Yellowjackets, dall'approccio fusion a note blues sempre più marcate, Robben Ford ha portato la sua musica a superare il tempo e a stare al passo con i tempi. Musica immortale che, in una sera di quasi inverno, lo poterà a esibirsi e raccontarsi al teatro Verdi, a Sassari.

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