La Nuova Sardegna

L'intruso: «Siamo seri, le serie inglesi sul piccolo schermo vanno prese con serietà»

di Ivan Canu *
L'intruso: «Siamo seri, le serie inglesi sul piccolo schermo vanno prese con serietà»

English Breakfast – Siamo seri, sono serie: avevo 5 anni quando nel bianco e nero vedevo Su e giù per le scale (Downstairs, Upstairs) epitome di intrighi fra servi e padroni che avrebbe portato molti...

22 settembre 2018
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English Breakfast – Siamo seri, sono serie: avevo 5 anni quando nel bianco e nero vedevo Su e giù per le scale (Downstairs, Upstairs) epitome di intrighi fra servi e padroni che avrebbe portato molti anni dopo Altman al diamante di Gosford Park e Fellows alla perla di Downton Abbey.

Alzi la mano chi non aspetta Lady Violet/Maggie Smith replicare al: «come detestate avere torto» di Isobel con il magnifico: «non saprei. È una cosa di cui non ho esperienza».

Pioverebbero rose scarlatte sul palcoscenico, ma siamo asserragliati in una bolla a-temporale, persi i compagni, i ritmi circadiani, le diete. Con la saga dei Crawley di Grantham il mondo ha già rinunciato all’ora legale e si pasce di nostalgie imperiali (Indian Summers, ma in lingua originale, perché l’inglese degli Indiani fa sempre tanto Peter Sellers in Hollywood Party).

Siamo un po’ What remains, il cui titolo dolente ci parla di come in streaming si smarrisca tutto il resto, ma come possa catturarci una storia di operaie in un mulino dell’Ottocento (The mill), è solo in ragione della mano santa per la narrativa degli Inglesi, scuola Dickens che ha osato un prequel ai suoi romanzi (The Dickensian) e l’immaginifico Jonathan Strange e Mr Norrell sul ritorno della magia in Inghilterra (dopo Harry!).

Ci facciamo inzaccherare di guignol con Penny Dreadful (lo comanda il titolo e poi ci son proprio tutti, vampiri, mannari, il diavolo, Frankenstein, sua moglie, Dorian Gray) o con le puttane londinesi di Harlots.

Qualcosa cominciò sulle scogliere della Cornovaglia, con un nome che a me e a mia sorella faceva sbellicare: Demelza, ma a Ross faceva sangue. Perché Poldark è figlio del romanticismo più denso, dell’ancestrale narrazione del popolo britannico e del romanzo a puntate, che può salire alle vette di Wolf Hall, raggelare con The Terror o sollazzarci con The Tudors, passando per Elisabeth con la titanica Helen Mirren. Che, poi, tutte portano al caso The Crown, emblematico spot sulla vera potenza mediatica del mondo, nella vivente persona di Elisabetta Ultima, regina dei social anche nello sberleffo cui si accomuna solo il principino George, che tutti ci disprezza.

* Illustratore algherese, collabora con importanti testate di tutto il mondo


 

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