La Nuova Sardegna

L’immagine di Grazia Deledda ad alta quota

di Andrea Massidda
L’immagine di Grazia Deledda ad alta quota

La compagnia aerea Norwegian dedica un suo Boeing alla nuorese premio Nobel. Prima solo a Colombo e Marco Polo

28 settembre 2018
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SASSARI. A 147 anni esatti dalla sua nascita l’immagine di Grazia Deledda vola. Letteralmente. La compagnia aerea low cost Norwegian ha infatti deciso di dedicare un aeromobile della sua flotta alla grande scrittrice sarda premio Nobel. La decisione clamorosa è stata presa in questi giorni, considerato anche che la letterata nuorese nacque all’ombra del monte Ortobene proprio il 27 settembre 1871. Fatto sta che dai primi mesi del 2019 l’immagine dell’autrice del celeberrimo romanzo “Canne al vento” decorerà entrambi i lati della coda di un Boeing 737 Max 8, diventando così il 119/o pezzo da novanta a comparire su uno degli aerei del vettore. Basti pensare che è il terzo personaggio italiano dopo Cristoforo Colombo e Marco Polo. E scusate se è poco.

L’immagine della scrittrice nuorese è stata fornita dall’Istituto superiore regionale etnografico della Sardegna (Isre) e risale al primo decennio del Novecento. «Siamo lieti di omaggiare nuovamente l’Italia, dedicando uno dei nostri Boeing a Grazia Deledda, la scrittrice sarda più famosa al mondo – commenta Stine B›rke, direttrice Marketing di Norwegian –, Deledda non solo è una delle scrittrici più importanti e apprezzate del panorama letterario italiano, ma è stata la prima donna italiana a vincere un Premio Nobel». Apprezzamenti certo non nuovi, ma sempre un po’ sorprendenti, anche perché in Sardegna tutti conoscono il nome di questa importante figura letteraria, ma forse soltanto una elité ne ha davvero compreso la grandezza e l’eccezionalità del riconoscimento che le fu assegnato quando già in Italia governava il fascismo, cioè nel 1926.

«Il volto di Grazia Deledda come bandiera della Sardegna nel mondo ci inorgoglisce – dice Giuseppe Matteo Pirisi, presidente dell’Isre –, nessuno come la scrittrice nuorese è stato capace di penetrare, comprendere e raccontare il microcosmo sardo, la sua cultura e i suoi valori fino a farli diventare emblematici simboli di portata universale. Con Grazia Deledda, l’isola diventa protagonista di rilievo nel panorama della storia».

Il premio Nobel le venne conferito, «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano». Un tumore al seno di cui soffriva da tempo la portò alla morte nel 1936, quasi dieci anni dopo. Le spoglie sono custodite in un sarcofago di granito nero levigato nella chiesetta della Madonna della Solitudine, ai piedi del monte Ortobene di Nuoro. Lasciò incompiuta la sua ultima opera “Cosima, quasi Grazia”, autobiografica, che apparirà in settembre di quello stesso anno sulla rivista Nuova Antologia, a cura di Antonio Baldini e poi verrà edita col titolo “Cosima”. La sua casa natale, nel centro storico di Nuoro, è adibita a museo.

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