La Nuova Sardegna

Sassari suona il rock: nuove band infiammano la città

di Alessandro Marongiu
Sassari suona il rock: nuove band infiammano la città

I giorni in cui una band sassarese otteneva un risultato che oltrepassava l’occupare un’umida saletta in un sottoscala due volte a settimana, e per questo poteva aspirare al massimo, in termini di...

29 settembre 2018
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I giorni in cui una band sassarese otteneva un risultato che oltrepassava l’occupare un’umida saletta in un sottoscala due volte a settimana, e per questo poteva aspirare al massimo, in termini di apprezzamento e riconoscimento tra i concittadini, a una scritta diffamatoria su un muro – quei giorni, per la quasi totalità, sono un lontano ricordo. (La scritta, “PMI incozzati”, per chi volesse averne testimonianza diretta, sta invece ancora lì, all’angolo tra via Bellieni e via Roma, a far brutta mostra di sé).

Rispetto alla prima metà degli anni Novanta, quando i PMI uscivano con l’album “Parole musica istinto” e apparivano su Videomusic, o quando anche il concerto di una meteora come i Prozac + veniva salutato come un evento, dato che la piazza non sapeva o poteva offrire niente di più o di meglio, oggi a Sassari la situazione è senz’altro cambiata. Negli ultimi anni infatti, complici anche le nuove modalità di registrazione e di diffusione della musica, è emerso un gran numero di gruppi di valore e, ciò che forse conta ancora di più, si è sviluppata una forma di collaborazione, di compartecipazione e di condivisione di idee, energie, strumenti e strumentazioni che ha dato vita a quella che comunemente, nel campo, si chiama “scena”. Ne fanno parte artisti di varie età ed esperienze, che propongono spesso generi molto distanti tra loro, e poi locali, studi di registrazione ed etichette: un insieme di attori che sembrano percorrere, certo ognuno con modi e mezzi propri, una stessa strada.

Una figura di continuità con i tempi passati si può rintracciare nel batterista Daniele Pala, allora nei PMI e attualmente nei Mac And The Bee, ma in forza anche alla prima incarnazione di una delle creature in assoluto più interessanti partorite dal capoluogo, gli Ergot Project di Christian Marras, autori con “Beat-less” di un’entusiasmante decostruzione, con successiva ricostruzione, di alcuni classici dei Beatles. Con loro, prima che Marras desse vita a una formazione nuova di zecca, una vocalist dalle doti fuori dal comune, Daniela Pes. I Mac And The Bee hanno di recente pubblicato l’album “One of the Two” (anche in vinile, ci piace segnalare), confermando la bontà di un sound in cui rock ed elettronica di derivazione anni Ottanta si fondono sapientemente. Tra i riconoscimenti ricevuti nei mesi scorsi, la nomina a Best Arezzo Wave Band Sardegna 2017 e la vittoria al Radiolina Show Contest. Dietro al microfono c’è Federico Pazzona, il poliedrico musicista che in solitaria, con il nome di Beeside, si è fatto apprezzare per il suo folk intimista ad alto tasso emotivo: sentire “No Sunday In My Week” per credere. Il pezzo è presente in “Lullabies of Love and Hate”, disco prodotto da Luigi Frassetto, che a sua volta – a riprova di quanto si affermava sopra circa l’unione di energie e intenti in città – è attivo con un quartetto di stampo lounge (cui presta saltuariamente la sua arte la già citata Pes). Come Beeside, fa tutto da sé anche l’ombroso Udde, che nel 2017 si è distinto con “The Familiar Stranger”, interamente votato alla new wave di fine Ventesimo secolo. Ottima, tra le tante, l’ipnotica “Tough Girls”.

Chi non fa da sé, ma anzi ha da poco allargato le file a un quinto membro, sono i Lazybones Flame Kids, in questo momento la punta di diamante del movimento cittadino. Il bassista Marco Appioli ha in precedenza militato in altri due gruppi: il primo sono i De Grinpipol, tra i più longevi della scena, cui si devono delle sempre esplosive esibizioni dal vivo e il cui “Elephants” del 2018 è stato prodotto da Fabio Demontis, appunto la new entry in casa Lazybones; il secondo sono gli Enola Bit, trio dancepunk trascinato dall’incontenibile Angela Colombino – la quale, appena pochi mesi fa, ha reso disponibile in rete l’ep “… io rimango a letto”, muovendosi in territori prossimi al cantautorato: lasciano il segno il pop feroce di “Clinomania”, e “Luci accese” e “Mai”. Una front-woman, Gloria Langiu, e una formazione a tre anche per i Sumolovers, «entità caotica, semplicistica e disorganizzata» i cui due album sono a catalogo per la Electric Valley Records di Ossi.

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