La Nuova Sardegna

Svelata la fine di due sardi: i tedeschi li trucidarono

Luciano Piras
Svelata la fine di due sardi: i tedeschi li trucidarono

Una storia che riemerge dal passato della Sardegna in guerra, dalle ore confuse e deliranti seguite all’armistizio dell’8 settembre 1943

29 settembre 2018
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Una storia che riemerge dal passato della Sardegna in guerra, dalle ore confuse e deliranti seguite all’armistizio dell’8 settembre 1943; una triste storia di sangue mai raccontata che torna a galla in tutta la sua crudeltà 75 anni dopo l’atroce vicenda. Finora, infatti, dei soldati italiani Pasqualino Pinna di Pozzomaggiore e Aldo Bianchi di Roma, entrambi militari della 95ª Compagnia telegrafisti, si sapeva soltanto che erano morti in circostanze oscure, vittime della seconda guerra mondiale. Ora invece si scopre che i due giovani furono uccisi a freddo nelle campagne di Oniferi dai tedeschi in ritirata dall’isola. «Nella giornata del 10 settembre 1943 – svela Francesco Ledda, sassarese, storico dell’arte e studioso di Storia militare – numerosi reparti meccanizzati della 90ª Panzergrenadier division erano di passaggio vicino alla cantoniera di Oniferi, diretti verso gli imbarchi della costa settentrionale sarda».

Una pagina di storia dimenticata e ora riscoperta grazie a documenti d’archivio e a testimonianze inedite raccolte nel saggio “I tedeschi in Sardegna: movimentazione dei reparti dopo l’8 settembre e il fatto di sangue di Oniferi” che Ledda pubblica nel volume “La Sardegna e la guerra di Liberazione. Studi di storia militare” (a cura di Daniele Sanna, Franco Angeli editore). È grazie a questo volume che si ristabilisce la verità storica dei due giovani soldati. Pinna e Bianchi, quel maledetto 10 settembre 1943, erano a Oniferi perché dovevano riparare la linea palificata che permetteva le comunicazioni tra Nuoro e il Comando delle Forze alleate della Sardegna di stanza a Bortigali. Classe 1918, Bianchi fu colpito da una raffica di mitra; classe 1922, Pinna fu scaraventato in una scarpata dopo che un militare della Wermacht gli aveva tagliato le vene ai polsi. Bianchi è seppellito nel cimitero di Nuoro; il secondo è stato tumulato a Pozzomaggiore. Fondamentale, per la ricostruzione minuziosa della vicenda, la testimonianza di Anna Pinna, sorella del telegrafista Pasqualino, mai raccolta prima d’ora.



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