La Nuova Sardegna

Le nobili tracce del passato in un viaggio tra palazzi, torri, castelli e “pinnettos”

di Marco Vitali
Le nobili tracce del passato in un viaggio tra palazzi, torri, castelli e “pinnettos”

Un itinerario alla ricerca dei monumenti che raccontano la storia dell’isola Gli edifici civili ma anche quelli religiosi, con un ricco corredo di immagini 

02 ottobre 2018
5 MINUTI DI LETTURA





“I tesori dell’architettura” – quarto volume della collana “Tesori nascosti della Sardegna” che sarà in edicola venerdì prossimo con La Nuova a 8,70 euro oltre il prezzo del giornale – è dedicato alle bellezze architettoniche della Sardegna.

PALAZZI. Seguendo un percorso da nord a sud, passando di regione storica in regione storica, attraversando il territorio paese per paese, si tratterà innanzitutto dei palazzi antichi o di pregio, come quelli affacciati sulle principali piazze e nelle vie centrali. Da Sassari, con le architetture delle piazze Italia e Tola, tra cui gli ottocenteschi palazzi della Provincia e della Banca Intesa Sanpaolo, o ancora il palazzo Manca di Usini e, tra i tanti, il neoclassico palazzo di Città in via Vittorio Emanuele II, giungeremo al palazzo municipale di Guspini, passando per Alghero, con le sue strutture di epoca catalana come il palazzo Guillot, in via Carlo Alberto, il palazzo Baronale di Sorso, gli splendidi palazzetti in granito del centro storico di Tempio Pausania, o quelli nuoresi ispirati dallo stile eclettico monumentale.

VILLE. Oltre ai palazzi saranno descritte numerose ville, come la sassarese villa Sant’Elia e l’algherese villa Las Tronas, sulla scogliera del litorale, l’olbiese villa Clorinda, tra gotico e liberty, le particolarissime villa Webber, presso La Maddalena, villa Antonietta, a Nuoro, il Castello Arangino di Aritzo, e altre analoghe che riprendono modelli medievali, apparendo simili a castelli. E ancora ville di grande pregio architettonico, come villa Percy, a Bolotana, posta tra le più note e importanti della Sardegna, o ancora le bellissime villa d’Orri, a Sarroch, e villa Santa Maria a Pula.

MONASTERI. A queste strutture si aggiungeranno quelle delle diocesi, o che sono appartenute alle diocesi, come il palazzo Pes-Villamarina di Tempio Pausania, ex seminario, o il palazzo del seminario nella prima metà dell’Ottocento, o il monumentale seminario arcivescovile di Oristano, i monasteri dismessi e oggi utilizzati per ospitare musei ed eventi culturali. Gli edifici pubblici, come le università, tra cui quella di Sassari con le decorazioni di Filippo Figari e Mario Delitala, e gli ospedali di pregio, come il neoclassico Ospedale Civile San Giovanni di Dio, di Cagliari, opera dell’architetto Gaetano Cima.

FONTANE E FARI. Verranno descritte inoltre le fontane più belle o singolari: quella del Rosello, a Sassari, forse la più famosa dell’isola, cui si associa la seicentesca fontana della Billellera, a Sorso, che ne riprende il modello, o la fontana Grixoni di Ozieri e quella annessa allo splendido lavatoio di Villacidro, opera in ferro unica tra le urbane della Sardegna. Anche alcuni lavatoi pubblici, appunto, troveranno spazio nel volume, come quelli di Orani e di Ulassai, oggi divenuti spazi espostivi legati all’opera di grandi artisti come Costantino Nivola e Maria Lai. Saranno poi descritti diversi fari, da quello più alto d’Italia, ad Alghero presso il promontorio di Capo Caccia, a quello più a nord dell’isola, ovvero il faro di Razzoli nelle Bocche di Bonifacio, nell’arcipelago di La Maddalena, a quello più a sud della regione, presso Capo Spartivento, in territorio di Domus De Maria, e ancora al faro di Capo Bellavista, ad Arbatax, forse il più bello della Sardegna, e ancora il piccolo faro dello scoglio Mangiabarche, il più suggestivo, il più fotografato, perché spesso investito da forti mareggiate.

MURA, TORRI E CASTELLI. Tra le architetture militari troviamo invece le antiche mura cittadine munite di torri. Tra le più rilevanti architetture del genere, i bastioni e le torri di Alghero, il centro sardo che più di tutti conserva pressoché intatto l’impianto delle fortificazioni medievali. Le mura pisane di Cagliari, con le imponenti torri di San Pancrazio e dell’Elefante, del XIII secolo, e dello stesso periodo quelle di Iglesias, dove è visibile l’antico castello associato al celebre conte Ugolino. Tra quest’ultimo tipo di strutture, si ricorderanno edifici come la fortezza di Sanluri, la meglio conservata dell’isola nonché teatro della più rilevante battaglia del periodo Giudicale, o altri castelli ridotti a rudere ma inseriti in contesti ambientali spettacolari, come quello di Las Plassas sulla cima della peculiare collina conica, vero e proprio simbolo del borgo che domina. Altri castelli saranno legati a personaggi storici, come quello di Burgos, ultima residenza della principessa Adelasia di Torres, o quello di San Michele, a Cagliari, in cui morì la nobildonna Violante Carroz. E ancora i castelli che rimandano a leggende antiche, come il Castellaccio dell’Asinara associato al pirata Barbarossa.

STAZZI E PINNETTOS. Il volume si occupa infine degli edifici pastorali, la cui importanza, spesso, più che nel pregio costruttivo risiede nel valore tradizionale della struttura. Oltre le case padronali e rurali, tra queste troveremo gli stazzi, diffusi in tutta la regione ma con una particolare incidenza in Gallura, la conca fraicata, ottenuta con la fabbricazione di pareti applicate a tafoni o grotticelle naturali, poi utilizzate come ovili o dimore frugali. Anche questo tipo di edificio è presente soprattutto in Gallura, ma uno dei massimi esempi, per analogia costruttiva, è Sa Conca di Nuoro, sul monte Ortobene, ricavata da una grande roccia cava a forma di fungo, molto rilevante sia per proporzioni sia per peculiarità. Un’altra tipologia di edificio pastorale assai diffuso, in questo caso soprattutto nell’entroterra del Nuorese e dell’Ogliastra, è su pinnettu, la tradizionale capanna dei pastori composta da una base circolare in muratura e un tetto spiovente in arbusti mediterranei, che riprende il modello delle antiche capanne dei villaggi nuragici. A queste ultime si rifà anche un’altra struttura tradizionale di cui si occuperà il volume, legata però alla tradizione della pesca, la capanna di Falasco di Cabras. Un capitolo a parte è dedicato ai villaggi di cumbessias o muristenes, diffusi in tutta l’isola nei pressi dei santuari campestri, dove alloggiano i fedeli nel corso delle feste più lunghe. Il viaggio tra i tesori dell’architettura si chiude con la splendida Casa Zapata di Barumini, cinquecentesca residenza nobiliare, di origine spagnola, oggi sede di uno dei poli museali più rilevanti dell’isola.



In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative