La Nuova Sardegna

«Era un Nobel che sfidava i limiti»

di Paolo Merlini
«Era un Nobel che sfidava i limiti»

I responsabili della Norwegian Air spiegano il perché del volto di Grazia Deledda sui loro aerei

06 ottobre 2018
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Nel giugno del prossimo anno i passeggeri della compagnia Norwegian in arrivo a Olbia e provenienti da Oslo, ma anche da Copenaghen e Stoccolma, potranno vedere di persona nel giro di poche ore i luoghi descritti dalla scrittrice la cui immagine compare in modo vistoso su entrambi i lati dell’aereo che li ospita. È l’omaggio che la compagnia di bandiera norvegese ha dedicato a Grazia Deledda, prima e tuttora unica donna italiana ad aver vinto il premio Nobel per la letteratura. L’iniziativa è stata resa nota nei giorni scorsi, in occasione della ricorrenza della nascita della scrittrice (27 settembre 1871), ma prenderà il via nei primi mesi del 2019, quando il volto un po’ severo dell’autrice di “Canne al vento” sorvolerà tra le rotte di mezzo mondo. La data di giugno citata all’inizio, invece, non è casuale, perché la compagnia norvegese effettua voli per la Sardegna soltanto nel periodo compreso tra giugno e ottobre.

Un onore, quello riservato a Deledda, perché sinora Norwegian ha reso omaggio soltanto ad altri due italiani illustri: nientemeno che Cristoforo Colombo e Marco Polo. L’iniziativa di addobbare gli aerei con i volti di personaggi illustri risale al 2002, quando Norwegian si affacciava sul mercato dapprima nazionale aprendo un nuovo capitolo dei trasporti aerei. «Un modo – dicono i portavoce della compagnia – per celebrare coloro che, sfidando i propri limiti e le regole stabilite, hanno segnato la storia diventando fonte d’ispirazione per altri». Caratteristiche che evidentemente la compagnia vede perfettamente incarnate da Grazia Deledda, nota per il carattere indipendente che la portò a diventare una delle più note scrittrici internazionali nonché la prima donna candidata al parlamento italiano (quando ancora le donne non avevano diritto al voto: lei ottenne poco più di cinquanta preferenze e non venne eletta). Prima di lei Norwegian ha reso omaggio a 119 «eroi nazionali», tra i quali, oltre che scandinavi, figurano britannici, irlandesi, statunitensi, argentini, francesi, spagnoli e, appunto, sinora appena due italiani.

La motivazione? «Perché è una delle donne più importanti della storia d’Italia – rispondono i portavoce della compagnia norvegese –. L’essere stata la prima donna italiana a vincere un premio Nobel, nonché l’unica ad averlo vinto per la letteratura, è la motivazione principale che ha destato l’interesse della compagnia. L’importanza delle sue opere letterarie è riconosciuta a livello internazionale, anche nei paesi scandinavi, e proprio grazie alle sue opere la scrittrice è stata capace di raccontare e far conoscere la Sardegna e, in particolare, la città di Nuoro. Con quest’iniziativa la compagnia spera di contribuire a diffondere, se possibile ancora di più, la conoscenza del personaggio di Grazia Deledda in tutto il mondo». Un atto d’amore che conferma peraltro un feeling molto particolare tra la scrittrice nuorese e i paesi scandinavi, dove i suoi libri furono tradotti ed ebbero larga diffusione ben prima del Nobel, assegnatole nel 1926. Già nel 1914, agli sponsor italiani della scrittrice nuorese per il Nobel si aggiunse il barone Carl Bildt, membro dell’Accademia di Svezia, che avanzò a sua volta la candidatura di Deledda per il premio. Bildt, che era un diplomatico e fu a lungo ambasciatore a Roma, sponsorizzò la candidatura di Grazia Deledda per ben nove anni, sino al 1924. E fu ancora uno svedese a ricandidarla l’anno in cui vinse: a proporla in quel fatidico 1926 fu infatti un altro membro dell’Accademia di Stoccolma, lo scrittore e docente universitario Henrik Schück.

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