La Nuova Sardegna

Lilies on Mars irresistibili, da Cagliari a Londra l’avanguardia elettronica

di Andrea Musio
Lilies on Mars irresistibili, da Cagliari a Londra l’avanguardia elettronica

Una ricerca spasmodica di suoni all’avanguardia in grado di apparire retrò, una sperimentazione che non trova pace, sempre in continua evoluzione. L’elettronica si mescola a strumenti inusuali senza...

13 ottobre 2018
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Una ricerca spasmodica di suoni all’avanguardia in grado di apparire retrò, una sperimentazione che non trova pace, sempre in continua evoluzione. L’elettronica si mescola a strumenti inusuali senza rinunciare alla melodia. Lilies on Mars, ovvero Lisa Masia e Marina Cristofalo. Dal sud Sardegna al Regno Unito, un viaggio durato dieci anni e arricchito da diversi successi. La collaborazione con Franco Battiato è solo una di queste, probabilmente quella che ha suscitato più clamore e che ha dato l’idea seminale per la formazione del duo. Un’amicizia, quella con Battiato, nata diversi anni prima con la formazione precedente, quella delle Mab. «Franco – racconta Marina – è il padrino di questo progetto. Ci ha visto lungo. Fu lui a consigliarci di iniziare un gruppo tutto nostro». Un incontro casuale in occasione di un concerto del maestro all’Arcimboldi di Milano. Loro in prima fila, capelli e abiti dai colori sgargianti in una platea in tinta unita. L’incontro nei camerini e la promessa di ascoltare i loro lavori. «Quello che mi ha sempre affascinato di lui – continua Lisa – è il suo amore per la sperimentazione sin da tempi non sospetti». La collaborazione le portò alla partecipazione nel brano “Il vuoto”, titolo dell’album nonché colonna sonora del film a cui le Mab presero parte ed addirittura un tour in apertura delle date italiane. «Di lì a poco è nata un’amicizia che prosegue ancora oggi con l’attuale formazione» e che lo portò al featuring in “Oceanic landscape” brano di apertura dell'-album “Dot to dot” ed ancora, un tour non solo italiano ma europeo. «Quel periodo – racconta ancora Marina – ci ha dato molta visibilità a livello mediatico ma ancora di più nel creare una rete di collaborazioni future. Dopo di quello è arrivato un tour mondiale insieme al gruppo indie pop Fanfarlo. Con loro siamo arrivati fino agli Stati Uniti e abbiamo avuto l’opportunità di far sentire l’evoluzione del terzo album “Dot to dot”, che è piaciuto alla Saint Marie Records del Texas e lo ha prodotto, mentre in Italia è uscito per la Long Song Records, una label che principalmente pubblica avantguard e jazz sperimentale».

Poi nel 2016 è arrivato “Ago”, il disco della svolta a livello mediatico ma anche concettuale, distribuito nel mondo niente meno che dalla Cargo Records, presentato ufficialmente nei rough trade di Londra e Nottingham. «Questo disco ci ha fatto conoscere ancora di più a livello internazionale. Abbiamo iniziato a prendere una linea più definita. Siamo arrivate a un discorso più elettronico ma non mancano le chitarre e la melodia. Essendo un duo abbiamo suonato tutto quello che potevamo suonare e con i sintetizzatori e le drum machine abbiamo dato libero sfogo all’elettronica».

Intanto le Lilies on Mars, da tre anni, sono tornate di base in Sardegna. «La vita ci ha riportate qua. È stata una decisione importante e ponderata, per una serie di circostanze. Dal punto di vista artistico abbiamo allargato gli orizzonti con una nostra agenzia di booking e un festival sotto il nome “Parallel Coast”. Impegni che vanno di pari passo con la composizione. «Agli inizi dell’anno prossimo è prevista l’uscita del quinto album. Abbiamo già registrato tutti i brani più uno nuovo che abbiamo intenzione di inserire ma si deciderà in corso d’opera. Abbiamo lavorato tanto e, a livello artistico, siamo molto soddisfate. Fino a oggi abbiamo sempre fatto tutto da sole. Dalla composizione fino alla versione definitiva del disco. Questa volta abbiamo deciso di affidare il missaggio finale a qualcun altro. Non possiamo ancora annunciarlo ufficialmente ma di sicuro sarà una grande sorpresa. Per ora possiamo dire che l’uscita del disco sarà anticipata da due singoli, anche questi già pronti. Per il resto bisognerà aspettare ancora qualche mese».

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