La Nuova Sardegna

La scienza per scoprire un altro capolavoro

La scienza per scoprire un altro capolavoro

Il Laboratorio di Bonaria di Cagliari ha analizzato un dipinto non ancora attribuito, mistero sul titolo 

15 ottobre 2018
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SASSARI. Scienza e mistero, ieri alla Biblioteca universitaria di Sassari e un altro colpo di teatro di don Francesco Tamponi: «Ho coinvolto l’università di Cagliari nelle ricerche sul Maestro di Castelsardo – ha detto –. Sottoponendo alle loro analisi un’ opera di cui non voglio rivelare l’identità e che chiameremo “il Manufatto”».

A chiarire meglio l’operazione Francesco Delogu, professore di Scienze dei materiali dell’ateneo cagliaritano, e la giovane ingegnere Anna Laura Sanna che ha questi studi ha dedicato la sua tesi di laurea. Cornice delle ricerche il Laboratorio di Bonaria a Cagliari, sofisticato centro di ricerca con a disposizione le più recenti tecnologie. «Abbiamo utilizzato microscopici campioni di opere del Maestro di Castelsardo, con sicura attribuzione, come la Madonna in trono e La Santissima Trinità – ha spiegato Francesco Delogu –. Confrontandoli con reperti provenienti dal “Manufatto” non ancora attribuito». Un’operazione a valle del lavoro di storici e restauratori che ha avuto come strumento fondamentale la Spettroscopia Raman. Un sistema che analizza l’emissione di radiazione dei materiali colpendoli con un raggio laser ed esaminando l’emissione diversa prodotta dai materiali. «I pigmenti che abbiamo esaminato, cinabro, azzurrite e biacca hanno dato risposte molto interessanti – ha detto Delogu –. La loro composizione chimica ci ha permesso di calcolare la mutazione che hanno subito nel tempo e quindi di paragonarne l’età».

Insomma la scienza permette di capire se i materiali di preparazione e i colori delle pitture provengono dalla stessa bottega e se sono stati usati nello stesso periodo storico. In questo caso andava chiarito se il “Manufatto” misterioso – nella disponibilità della diocesi di don Tamponi – fosse stato dipinto con gli stessi pigmenti e nello stesso periodo del retablo conservato nella cattedrale di Sant’Antonio a Castelsardo. «Le curve che abbiamo registrato nel nostro laboratorio – rivela Francesco Delogu – confermano a livello sperimentale l’età del “Manufatto”: è la stessa degli altri dipinti». «La pubblicazione dei risultati avverrà presto» sottolinea don Tamponi che non rivela il nome della nuova opera che verrà attribuita la misterioso Maestro. (p.cu)

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