La Nuova Sardegna

La mia ricetta: con le erbette selvatiche i piatti si fanno poesia

di Giovanni Cossu
La mia ricetta: con le erbette selvatiche i piatti si fanno poesia

Mia mamma quando ero piccolo mi portava in campagna, raccoglieva le erbe e mi raccontava storie affascinanti e aneddoti ai quali io, preso da tante cose, non prestavo la giusta attenzione. Ogg, che...

20 ottobre 2018
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Mia mamma quando ero piccolo mi portava in campagna, raccoglieva le erbe e mi raccontava storie affascinanti e aneddoti ai quali io, preso da tante cose, non prestavo la giusta attenzione. Ogg, che mia madre non c'è più, ma per fortuna restano i suoi insegnamenti, ho deciso di riprendere quelle lezioni e portare a tavola quei piatti realizzati con erbe, fiori e profumi. In un periodo come questo, in cui si è portati a guardare avanti, al progresso e al futuro, si sente la necessità di fare due passi indietro e cercare di rivalutare quanto di più prezioso avevamo inconsapevolmente acquisito. Infatti, queste erbette, oggi vengono utilizzate per moltissime preparazioni nel ristorante dell'hotel Ispinigoli. Locale immerso nel verde della macchia mediterranea: lo scenario ideale per la ricerca di erbe e fiori spontanei. Abbiamo anche un grande giardino dove dimorano numerose piante aromatiche e, tutt'attorno, nelle vigne e negli olivari, ricerchiamo quanto ci è utile per ricostruire quelle preziose memorie culinarie. Con le piante spontanee sono solito preparare antipasti, primi piatti, antipasti, contorni, ma anche dessert. Con questi prodotti naturali si può stuzzicare ogni esigenza gastronomica.

Ecco il mio “pistigione alle erbe selvatiche”.

Ingredienti. Per 4 persone: 200 di minestra, olio evo, una cipolla, 2 lt d’acqua di fonte, sale, 500 g erbe spontanee (bietole, calendula, cicorie rosse e bianche, malva, tarassaco, finocchio selvatico e menta).

Procedimento. Si prepara un battuto cipolla e si fa appassire in una pentola a fuoco leggero con l’ olio. Si aggiungono 2 litri d’acqua e raggiunto il bollore, si sala leggermente e si immergono le verdure selvatiche tagliate grossolanamente. Raggiunta la cottura al dente delle erbe, si aggiunge la minestra e dopo qualche minuto si allontana la pentola dal fuoco e si fa riposare un minuto. Si serve con una grattata di pecorino o un cucchiaio di frue. (testo raccolto da Giovanni Fancello)

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