La Nuova Sardegna

Le domus di Ercole Contu volano negli Usa

Ercole Contu davanti alla domus de janas di Santu Predu ad Alghero (foto Nicola Castagna)
Ercole Contu davanti alla domus de janas di Santu Predu ad Alghero (foto Nicola Castagna)

Successo per un documentario sulla Tomba dei Vasi Tetrapodi scoperta ad Alghero nel 1959

24 ottobre 2018
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SASSARI. Una mostra con cinque sezioni, 166 fotografie, 45 disegni, la ricostruzioni in scala, virtual tour, copie dei reperti rinvenuti e il documentario sulla scoperta della tomba dei Vasi Tetrapodi premiato come miglior film di Archeologia Preistorica all’Archeofilm Festival di Firenze. Ma, soprattutto, il ricordo di Ercole Contu e del suo straordinario lavoro per il patrimonio archeologico della Sardegna che, nonostante la sua recente scomparsa, continua a viaggiare tanto da oltrepassare l’Oceano e giungere fino in America. È un esempio virtuoso di come, con poche risorse a disposizione ma un testimonial di eccezione, passione e professionalità, sia possibile promuovere presso un pubblico internazionale i tesori sconosciuti dell’isola. Così, dopo l’inaspettato premio conseguito a Firenze, ritirato dal nipote di Ercole Contu, Silvio Caderaro, dalle mani di Fabio Martini, tra i massimi esperti di Paleolitico al mondo, e le diverse tappe toccate dalla mostra, il documentario realizzato dal regista Andrea Fenu, continua a diffondersi, incantando ed emozionando gli spettatori grazie al racconto avventuroso ma al tempo stesso ironico appreso dalle parole e dalle espressioni vivaci e colorite dell’archeologo.

Contu, nell’agosto 2016, a circa 60 anni dallo scavo di Santu Pedru ad Alghero, era infatti tornato nella tomba per rilasciare una lunga intervista e, al contempo, fare un’ultima scoperta: quella del focolare scolpito nel pavimento della cella principale, che non era stato possibile vedere e rilevare durante i lavori del 1959 a causa della presenza del fango. Il documentario è stato selezionato come unico film italiano in concorso nella selezione ufficiale di 22 titoli dell’Arkaios Film Festival, importante rassegna che si svolge tra Carolina e Pennsylvania, negli Usa. Inoltre, il 9 ottobre è stato proiettato a Catania, nell’ambito della presentazione dell’VIII Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica e, ancora, il 19 ottobre alla rassegna ArcheocineMANN al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Tutto è nato come un omaggio all’archeologo Ercole Contu e alla sua straordinaria carriera, per far conoscere una sua scoperta non molto famosa, quella della Tomba dei Vasi Tetrapodi nella necropoli di Santu Pedru di Alghero. Uno scavo importante, condotto nel 1959 con metodi pionieristici, che ha restituito centinaia di reperti e ha consentito di datare la realizzazione delle tombe preistoriche della Sardegna, note con il suggestivo nome di domus de janas (cioè “case delle fate”), al neolitico recente, ovvero intorno al IV millennio a.C.. La mostra “Ercole Contu e la scoperta della tomba dei Vasi Tetrapodi”, con il documentario intervista realizzata dall’associazione Archeofoto Sardegna con la direzione scientifica della Soprintendenza di Sassari, è ora visitabile presso il Museo del Consorzio Sa Corona Arrubia a Lunamatrona. Il documentario è stato trasmesso integralmente da Videolina in uno speciale della trasmissione 40° parallelo intitolato “Ercole Contu, una vita per l’archeologia”, liberamente visibile sul web.

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