La Nuova Sardegna

La passione spiegata dalla filosofia

di Grazia Brundu
La passione spiegata dalla filosofia

A Tempio incontro su “L’amore ritratto”, il primo libro edito da Maxottantotto

25 ottobre 2018
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TEMPIO PAUSANIA. Chi ha paura della filosofia? Un po’ tutti, diciamoci la verità. Colpa di quella sua aria un po’ snob, che sotto categorie ontologiche e principi astratti cerca, in realtà, di svelare una cosa “banale” come l’esistenza. Per prendere confidenza con quella che non è una semplice materia scolastica ma una bussola per provare ad essere più consapevoli, un buon modo è andare domani alle 18.30 al liceo classico di Tempio. Per un pomeriggio, il professor Nicola Comerci, che al “Dettori” insegna filosofia, scende dalla cattedra e si presenta nel ruolo ben riuscito di romanziere esordiente. Il suo “L’amore ritratto” è infatti il primo libro di Maxottantotto Edizioni, la casa editrice appena fondata dal libraio Massimo Dessena, tempiese come Comerci, che sempre domani fa il suo debutto. Duecentocinquantadue pagine stese di getto nell’estate del 2016 («subito dopo aver scritto un saggio di 500 pagine su Nietzsche», precisa l’autore, classe 1976, per anni docente all’Università di Sassari) e poi limate con cura fino all’imprimatur dello scorso settembre. “L’amore ritratto” è una storia surreale, misteriosa e allo stesso tempo divertente che si legge tutta d’un fiato, non ha cali di tensione e deve molto, per ammissione di Comerci, a Kafka e a Sartre. Con echi, però, di Oscar Wilde e del suo “Ritratto di Dorian Gray”, visto che anche qui al centro della vicenda c’è un dipinto. Quello di una donna bellissima, di cui si innamora perdutamente il protagonista (ma è più giusto dire “uno” dei protagonisti, perché a contendergli l’interesse dei lettori c’è lo scanzonato giornalista Francesco Ligardi, forse il personaggio più riuscito): l’affascinante Gilberto Giraldi, che dopo la morte della giovane moglie ha perso la capacità di riconoscere i colori e la ritrova solo quando è davanti a Sara, la donna del quadro. Cosa c’entra la filosofia? C’entra, c’entra. Prima di tutto perché Giraldi la insegna a La Sapienza di Roma (dove, tra l’altro, si è laureato Comerci, con Tullio De Mauro); e poi perché «tutto il libro gioca, filosoficamente, sulle nostre capacità cognitive, cioè su quello che riusciamo a capire della realtà», dice l’autore. E specifica: «Ho provato a far reagire le categorie filosofiche con un tema sul quale l’uomo dibatte più di ogni altro, che è il tema dell’amore. Bukowski diceva che l’amore è un cane che viene dall’inferno, Wilde lo definiva “una brutta cosa con un bel nome”. Io ho voluto dimostrare come l’amore sia la chiave di lettura della realtà». Saranno i lettori a stabilire e se ci è riuscito. Intanto Comerci ci ha preso gusto, e subito dopo “L’amore ritratto” ha scritto altri due romanzi, ancora inediti. «Sono un grafomane - ammette - in due mesi e mezzo ho scritto mille pagine, ma sono ancora tutte da rivedere». Maxottantotto Edizioni attenderà.

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