La Nuova Sardegna

L’artista emergente 

Il sound di Confrontational tra vecchie colonne sonore e il culto della Dea Madre

di Andrea Musio
Il sound di Confrontational tra vecchie colonne sonore e il culto della Dea Madre

Thanit la Dea Madre, i film horror prima e durante gli anni Ottanta, i grandi maestri delle colonne sonore dell’era analogica, la sottile linea che separa la sfacciataggine dal credere fermamente in...

27 ottobre 2018
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Thanit la Dea Madre, i film horror prima e durante gli anni Ottanta, i grandi maestri delle colonne sonore dell’era analogica, la sottile linea che separa la sfacciataggine dal credere fermamente in se stessi, la fortuna cercata e quella mandata dal destino, l’instancabile ricerca del confronto. Benvenuti nel mondo (di) Confrontational. Massimo Usai all’anagrafe del Comune di Cagliari, piccolo grande genio del synthwave / retrowave. Tre dischi in tre anni, un trittico per un racconto che idealmente si svolge nell’arco di ventiquattro ore, nato dalla fonte di una doppia ispirazione, quello della saga dei film di George A. Romero (“Night of the living dead”, “Dawn of the Dead” e “Day of the Dead”) e dalla sacralità delle tombe puniche di Tuvixeddu, dove è riportato il simbolo della Dea Madre. «Sono nato e cresciuto in quella zona della città – spiega Massimo Usai –, ho allestito il mio studio nel garage di casa e si trova proprio al livello delle tombe puniche. Crescendo, oltre la collina principale, si trova la Villa Mulas Mameli che sin da ragazzino ha incendiato la mia immaginazione, con il suo sfarzo perso e, per me, simbolo di grande decadenza. Ha una storia assurda».

Ecco perché. «Sorge al centro della più grande metropoli punica del Mediterraneo – continua l’artista –, devastata dalle cave della ItalCementi e circondata da un’aura di misticismo pazzesca. Ne ho studiato la storia e questo mi ha fornito tante idee. L’area è connessa in maniera naturale al disco, nell’artwork la descrive nei riferimenti visivi ma si ricollega agli argomenti nei trattati nei testi. Si parla di Thanit, divinità punica che affonda le sue radici in una divinità egizia, Neith, colei che incarna la Dea Madre dotata di tanta bellezza e bontà quanto di crudeltà e potere di morte e distribuzione, una donna bellissima ma che aveva anche attributi maschili».

“A dance of shadow”, “Kingdom of the night”, “The burning dawn”. Sono questi i titoli della trilogia di Confrontational, ristampata recentemente su vinile in edizione limitata dalla Bronson Recordings con artwork del Branca Studio di Barcellona (celebre per i lavori con Foo Fighters, Queens Of The Stone Age e altri). Ricordano le colonne sonore dei film horror della vecchia scuola, suonano retrò eppure moderni. Atmosfere rarefatte addensate da riff di chitarra. Virtuoso e impulsivo con melodie che lasciano col fiato sospeso. Tante collaborazioni con nomi altisonanti nate per caso o semplicemente per sfacciataggine. «Naturalmente ho degli idoli, ci sono dei musicisti con cui sognavo di collaborare – spiega Confrontational –. Ad alcuni di questi ho semplicemente scritto e inviato il mio materiale e hanno accettato». Cody Carpenter, figlio del regista John (Halloween, Fog, Fuga da New York, giusto per citare alcuni dei suoi film), Monte Pittman, chitarrista e direttore musicale di Madonna, nonché membro fondatore dei Prong, Ugo Laurenti, autore di alcune colonne sonore di film firmati da Pupi Avati, Tying Tiffany, sirena incantatrice della darkwave italiana. Sono solo alcuni dei nomi che hanno creduto nel progetto e hanno partecipato attivamente alla realizzazione dei brani con parti cantate o strumentali.

Diverse date in giro per il mondo insieme al batterista madrileno Juan Zurdo, nei più prestigiosi festival a tema, e un tour in continua evoluzione mentre si lavora per il nuovo album. «La prossima pubblicazione – prosegue Confrontational – è prevista per l’anno prossimo ma, a giorni ci sarà una pubblicazione a ridosso del 31 ottobre per Halloween. In realtà non ho mai smesso di comporre, ne ho una necessità compulsiva. Teoricamente ho diversi dischi pronti. Ci sarà anche Juan Zardo, con cui stiamo studiando gli arrangiamenti, ci saranno nuove collaborazioni delle quali ancora non posso parlare e sarà sicuramente un disco più personale».

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