La Nuova Sardegna

Seui, i piaceri del purgatorio

Enrico Gaviano
Seui, i piaceri del purgatorio

Su Prugadoriu è l’occasione per scoprire o riscoprire Seui, paese della Barbagia di Seulo arrampicato a 810 metri sul livello del mare. La rassegna dal 30 ottobre al primo novembre toccherà la sua ventiduesima edizione

28 ottobre 2018
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Su Prugadoriu è l’occasione per scoprire o riscoprire Seui, paese della Barbagia di Seulo arrampicato a 810 metri sul livello del mare. La rassegna, che dal 30 ottobre al primo novembre toccherà la sua 22a edizione, era nata per celebrare l’antico culto delle anime, trasformandosi man mano in una vera e propria festa popolare. Così oltre ai “Nuscus e saboris antigus” (profumi e sapori antichi) sottotitolo dell’evento che rimanda all’enogastronomia, i tre giorni si trasformano in un autentico viaggio nelle tradizioni sarde: laboratori artigianali, musica, sfilata di maschere, rappresentazioni teatrali, mostre, convegni. Un riassunto straordinario, compresso in 72 ore, che raccoglie ogni anno un successo grandioso. È diventata la più importante manifestazione nell’isola sotto i “Santi”. A testimoniarlo le presenze: oltre 20mila solamente lo scorso anno. Una partecipazione che sottolinea il percorso fatto dai seuesi e dalle varie amministrazioni, ultima quella del sindaco Marcello Cannas, che si sono succedute: puntare su cultura e tradizioni per attirare un grande numero di turisti e creare nuovi posti di lavoro, in un centro di 1300 abitanti che soffre anch’esso, come tutte le zone interne della Sardegna, della piaga dello spopolamento.

Per questo, oltre a Su Prugadoriu, sono diverse le altre manifestazioni che punteggiano il calendario a Seui (info Comune di Seui, 0782 54611). E per questo, chi volesse visitare il paese barbaricino troverà diversi spunti per trascorrere la giornata fra musei, gallerie, case signorili, passeggiate nel suggestivo centro storico, percorsi storico-archeologici e a contatto con la natura, nelle foreste vicine, oltre che potersi godere piacevoli soste enogastronomiche, cominciando dai mitici culurgionis e dai civargeddus. Il percorso museale (gestito dalla coop S’Eremigu, tel. 0782 539002, 340 3693909), nel centro storico del paese, è un susseguirsi di sorprese. Si parte dalla Palazzina Liberty al centro di via Roma, che era il quartier generale della società mineraria Monteponi e che è la sede del Museo. Qui sono accolte una sezione archeologica che parte dall’età nuragica, le testimonianze dello sfruttamento della miniera d’antracite, che si trova vicino al paese ed è visitabile, e ancora la sezione che raccoglie foto storiche e un ricchissimo archivio. A seguire la Casa Farci, sempre in via Roma, abitazione dello scrittore Filiberto Farci, cofondatore del Partito sardo d’azione e grande amico di Emilio Lussu. Una casa che contiene oggetti e scritti di Farci e uno squarcio delle varie attività lavorative rappresentative della comunità seuese.

Quindi il Carcere spagnolo, sorto nel 1600 e utilizzato come prigione mandamentale sino al 1975, testimonianza viva delle condizioni drammatiche dei carcerati in epoca sabauda. Ancora, la Galleria civica, recentemente visitata anche da Vittorio Sgarbi che è voluto arrivare a tutti i costi a Seui a testimonianza delle importanti tele ospitate. Infatti nello spazio allestito nel palazzo comunale fra quadri, acquerelli, sculture e pitture, sono presenti tre oli su tela risalenti al 1600 e che rappresentano San Cristoforo, San Luca e L’incontro di due donne, opere che hanno attirato l’attenzione del critico d’arte e parlamentare.

Le chiese poi. Oltre alla parrocchiale Santa Maria Maddalena (XVI secolo) e alla chiesa di San Giovanni Battista, sono tante le chiesette campestri: quelle di Santa Lucia e quella di San Cristoforo risalgono al XVII secolo, poi ci sono anche quella di San Sebastiano e della Madonna del Carmine.

Per quanto riguarda l’archeologia, degno di visita è sicuramente il nuraghe di Ardasai il meglio conservato, ma nel territorio sono disseminati altri nuraghi in varie località.

Visitabile anche la Miniera di Seui. Aperta intorno al 1850, ha funzionato per 110 anni. Era notissima per lo sfruttamento di un importante giacimento di antracite. Fra i locali adiacenti, molto bello quello della laveria.

Tante le occasioni per interessanti gite nei boschi e foreste che circondano il paese (l’estensione del territorio è di 14mila 800 ettari). Fra tutti, va segnalata la Foresta demaniale di Montarbu, la più bella e meglio conservata della Sardegna, meta di tantissimi turisti e in cui c’è anche la possibilità di trovare alloggio. Dal centro di accoglienza partono diversi percorsi naturalistici con l’opportunità, oltre che di immergersi nella natura, fra lecci, tassi, agrifogli, aceri e salici e corsi d’acqua, anche di ammirare animali selvatici come mufloni, daini, cervi, aquile reali e cinghiali.

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