La Nuova Sardegna

A Geo la storia di “Su mulinu vetzu” di Olzai

A Geo la storia di “Su mulinu vetzu” di Olzai

Questo pomeriggio su Rai 3 un servizio che ripercorre l’antica via dell’acqua e del grano in Barbagia

31 ottobre 2018
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OLZAI. Il fascino del paese dei mulini ha fatto presa anche sulla Rai. Olzai e “Su mulinu vetzu” saranno oggi i protagonisti di una delle vetrine televisive più importanti, quella della trasmissione Geo in onda dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 18,25 e condotta da Sveva Sagramola.

In una trasmissione dove protagonista indiscussa è la natura, ha trovato posto la bellissima storia di uno dei reperti di archeologia industriale più antichi d’Europa, il mulino che domina il paese da una collina e stupisce ed emoziona i tantissimi turisti che ogni anno si recano in visita. “Su mulinu vetzu” è l’ultimo esemplare della grande tradizione granaia di Olzai, territorio dove il grano cresceva e soprattutto veniva lavorato: due secoli e mezzo fa, dodici mulini dominavano la piana. Questo mulino ha lavorato fino al 1904, poi nel 1921 il paese venne travolto da un’alluvione che spazzò letteralmente via tutti gli altri. Solo “Su mulinu vetzu” rimase abbandonato a se stesso fino all’anno Duemila quando il Comune lo acquisì per quaranta milioni di lire. Ristrutturato nel 2004 da un impresario del paese, Michele Columbu, nel 2006 venne incendiato con un atto vandalico che indignò tutto il paese. Tanto che a rimetterlo in sesto fu questa volta il lavoro collettivo degli olzaesi. Grazie al lavoro dell’associazione Sardegna itinerari e di tutta la comunità è diventato una meta turistica ricercata e ora il progetto è fare un vero itinerario insieme alla gualchiera di Tiana, altro sito dai contorni magici distante pochi chilometri.

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