La Nuova Sardegna

Il formaggio di Giuseppe è da Nobel

Giacomo Mameli
Il formaggio di Giuseppe è da Nobel

Farm Cheese: il pastore Cugusi di Gavoi si aggiudica a Siena il prestigioso riconoscimento

05 novembre 2018
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Il Palmares Farm Cheese Awards 2018, Nobel per i produttori di formaggio organizzato nel cuore dell’Appennino toscano, approda nell’isola. Una coppa d’oro all’ovile sardo tradizionale e moderno, 23 per cento delle vendite con Internet. «Dopo 47 anni di lavoro in campagna, col sole e con la neve» il Palmares va a Giuseppe Cugusi di Gavoi, caseificio, pascoli, 425 pecore e casolare nelle campagne di Fordongianus, Tanca Marchesa, lato Tirso e all’ombra del torrione di Badde Urbara. Col “Fiore sardo” battezzato “Foza ’e murta”, foglia di mirto, al concorso “Crudi in Italia” ha sbaragliato oltre 160 produttori dal Piemonte alla Sicilia, superando – solo per sottolineare l’importanza del riconoscimento – Parmigiano e Grana Padano. Brindisi al Museo archeologico di Palazzo Corboli ad Asciano di Siena.

«Sono strafelice, non ci avrei mai creduto, devo tutto all’eccellenza dei nostri pascoli, la salubrità dell’ambiente e ai consigli di mia moglie Laura, con Internet spedisce il frutto del mio lavoro nel mondo. A lei ho dedicato il premio», ha detto circondato da tv, radio, giornali nazionali ed esteri ai quali ha mostrato trionfante il diploma di laurea casearia. Mattinata festiva da grandi emozioni con tanti presidenti e la duplice firma del Made in Italy nel mondo: l’Accademia italiana della cucina, l’Associazione Cuochi dell’alta Italia che organizzano la manifestazione con l’Associazione cuochi alta Etruria, il Comune di Asciano, la Regione Toscana e via istituzionalizzando (Camera di Commercio, Usl Toscana, Federazione italiana cuochi, Sapori di Toscana).

Formaggi di latte crudo. «Si intende un latte che non ha subito trattamenti termici di conservazione mantenuto a temperatura massima di 38 gradi nel rispetto delle norme igienico sanitarie. Se il latte non è di alta qualità, il formaggio ne risente e non è possibile apportare modifiche migliorative al prodotto. Quindi, per essere un buon formaggio a latte crudo, ha bisogno di un latte di eccellenza. Per ottenerlo dipende molto anche dall’ambiente di allevamento, dal nutrimento e quindi dalla qualità dei pascoli. In questo tutta la Sardegna dell’interno merita ancora il Nobel». L’analisi dei formaggi ha impegnato per tre settimane docenti universitari, biologi, nutrizionisti, cuochi Michelin. Hanno fatto gli “assaggi” dal Fiore sardo al Pecorino toscano, dalla Vastedda di Vastogirardi al Bra di Cuneo, passando per Parmigiano reggiano, Grana. Cugusi: «Una testimonianza di culture di qualità che ha imposto il formaggio sardo per tutta la penisola». L’elevato numero di tipi presentati ha portato la commissione ad istituire due “nuove tipologie” Freschissimo, per i prodotti caseari (mozzarella, crescenza) e la categoria Stravecchio, per i formaggi a lunga maturazione, oltre i 365 giorni. Quindici anni fa Cugusi era balzato alla cronaca per la compilazione della carta d’identità. Come professione, all’ufficio anagrafe volevano scrivere coltivatore diretto. «No, io mi voglio pastore», aveva protestato.

Dopo La Nuova Sardegna finì su Le Monde, El Pais, tv francesi, tedesche e svizzere. Pastore fu e pastore è. Con sei tipi di formaggi sardi nei più quotati ristoranti d’Europa.
 

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