Fotografia, a Olbia il festival “Storie di un attimo”
Il cartellone: saranno diciannove le mostre sparse per la città dal 9 novembre al 3 dicembre
07 novembre 2018
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OLBIA . Il festival di intitola “Storie di un attimo”, ma all'interno ci sono racconti senza tempo. Si è svolta ieri presso il Museo archeologico di Olbia la conferenza di presentazione della settima edizione del festival popolare di fotografia organizzato dall'associazione Argonauti, con patrocinio del Comune di Olbia e la collaborazione di Isre, Ilisso, Galleria del refettorio, Fondazione Sardegna, Area marina protetta di Tavolara e Le vie delle foto.
Saranno diciannove le mostre sparse per la città dal 9 novembre al 3 dicembre. «Qualcosa iniziato un po’ per gioco girando tra i festival d'Europa e diventato un appuntamento consolidato»: parola di Marco Navone dell’associazione organizzatrice. «Innanzitutto mettiamo a disposizione due progetti interessanti che offrono una visione dell'isola al di là dei soliti stereotipi – ha spiegato Franco Carta della Fondazione Sardegna – Si tratta delle mostre “Asinara” e “Un fotografo in viaggio: Gianni Berengo Gardin e la Sardegna nuragica”».
Le altre mostre in programma sono: “Fotografie di Nuoro e della Sardegna nel primo Novecento” di Raffaele Ciceri (concessa dall'Isre); “Il mio Time in Jazz” di Roberto Sanna; “Il pesce d'oro” di Nelly Dietzel; “Sas Baddes, l'agonia della foresta” di Domenico Ruiu; “Ancoramento” di Simona Scalas e Francesco Pittorru; “TimeSlice” di Richard Silver; “Magic Words” di Margherita Kareva; “Streets” di Gvuola Salusinsky (queste ultime tre direttamente da Le vie delle foto di Trieste); “Maria Lai: orme di leggi” di Gianni Polinas; “Golfo Aranci” di Marianne Sin-Pfaltzer; “Le ceneri della rotta balcanica” di Andrea Mignogna; “Sentieri di libertà”, esposizione a cura di Andalas de Amistade. (p.a.)
Saranno diciannove le mostre sparse per la città dal 9 novembre al 3 dicembre. «Qualcosa iniziato un po’ per gioco girando tra i festival d'Europa e diventato un appuntamento consolidato»: parola di Marco Navone dell’associazione organizzatrice. «Innanzitutto mettiamo a disposizione due progetti interessanti che offrono una visione dell'isola al di là dei soliti stereotipi – ha spiegato Franco Carta della Fondazione Sardegna – Si tratta delle mostre “Asinara” e “Un fotografo in viaggio: Gianni Berengo Gardin e la Sardegna nuragica”».
Le altre mostre in programma sono: “Fotografie di Nuoro e della Sardegna nel primo Novecento” di Raffaele Ciceri (concessa dall'Isre); “Il mio Time in Jazz” di Roberto Sanna; “Il pesce d'oro” di Nelly Dietzel; “Sas Baddes, l'agonia della foresta” di Domenico Ruiu; “Ancoramento” di Simona Scalas e Francesco Pittorru; “TimeSlice” di Richard Silver; “Magic Words” di Margherita Kareva; “Streets” di Gvuola Salusinsky (queste ultime tre direttamente da Le vie delle foto di Trieste); “Maria Lai: orme di leggi” di Gianni Polinas; “Golfo Aranci” di Marianne Sin-Pfaltzer; “Le ceneri della rotta balcanica” di Andrea Mignogna; “Sentieri di libertà”, esposizione a cura di Andalas de Amistade. (p.a.)
