La Nuova Sardegna

il legame con l’isola 

«Ho avuto un padre straordinario»

«Ho avuto un padre straordinario»

Nel volume anche il ricordo della figlia, Giovanna Gravina

14 novembre 2018
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SASSARI. «Una lontana sera del 1967 ero seduta in braccio a mio padre e guardavamo la messa in onda dell’ultima puntata dello sceneggiato su Caravaggio interpretato da lui per la regia di Silverio Blasi. L’ultima sequenza era quella della morte straziante dell’artista sulla spiaggia della Feniglia. Io ho cominciato a piangere e strillare: “Papà non morire, non morire” e lui che cercava di tranquillizzarmi che era lì con me, che quello che stavamo guardando era finzione e non realtà». Il libro di Mirko Capozzoli si chiude con una lettera allo stesso autore della biografia scritta da Giovanna Gravina Volonté, unica figlia del grande attore, avuta dalla relazione con Carla Gravina che all’epoca fece scandalo perché lui era già sposato.

Dei tanti ricordi del padre Giovanna sceglie di riportare quel momento in cui, ancora bambina, «ho capito cosa significava essere attori». Non ha scelto lo stesso lavoro, ma a quel mestiere si ricollega quello che da quindici anni fa alla Maddalena (dove vive dal 1995).

Con l’associazione Quasar Giovanna Gravina organizza ogni estate alla Maddalena “La valigia dell’attore”. Un appuntamento importante per chiunque ami davvero il cinema. Con uno sguardo che dal passato, la manifestazione è dedicata al padre, si proietta al presente e al futuro. Coinvolgendo interpreti già affermati e fornendo ai giovani la possibilità di frequentare un laboratorio di alta formazione sulle tecniche di recitazione. (f.c.)

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