La Nuova Sardegna

Mirella Di Gangi è la fiera titolare dell’azienda Zaffera di Alghero e così si racconta: «Dopo varie vicissitudini della vita, ho iniziato a coltivare zafferano. Con passione e impegno mi sono dedicata a questa coltivazione, acquistando i bulbi in Sardegna. Per più di 35 anni avevo dedicato gran parte del mio tempo ad un lavoro molto interessante, ma che mi teneva “prigioniera” all’interno di un laboratorio nocivo per la mia mente ed il mio corpo. Sei anni fa sono stata rapita dai campi dello zafferano, dalle sue precise linee orizzontali di coltivazione, dall’incantevole colore dei fiori, che avevano ed hanno il potere di attrarmi per la loro forza terapeutica, stimolano il mio cuore, la mia anima, tutto il mio essere, fino a farlo rinascere. Lo zafferano è la spezia del “buon umore”, perché cura il malumore». «Mi capita spesso – aggiunge Di Gangi – di ospitare amici reduci da un periodo di vita difficile che partecipano alla raccolta e pulitura dei fiori, ed alla fine della giornata mi ringraziano per il senso di appagamento che si ritrovano. Una mia amica, accanita fumatrice, mi aiuta nella raccolta dei fiori e trascorre con me l’intera giornata in compagna, dimenticandosi del fumo». Gli stimmi dello zafferano contengono oltre 150 preziose sostanze aromatiche. Il safranale è un composto organico in grado di influenzare positivamente l’attività cerebrale e per questa ragione si usa nel trattamento dei disturbi dell’umore, come sedativo e antispasmodico. La polvere dello zafferano risulta essere una miniera inestimabile per l’organismo e recenti studi hanno dimostrato che possiede proprietà che influenzano beneficamente il sistema nervoso, sino a regolare i recettori sensoriali dei movimenti dei muscoli e delle articolazioni. Ogni pietanza profumata con lo zafferano è perciò salutare, e fondamentale è nutrirsene. (g.f.)