La Nuova Sardegna

L’abbraccio di Mamoiada a Chiara Vigo

di Luca Urgu

Il premio “Mamuthone ad honorem” all’artista di Sant’Antioco, maestra dell’arte antica della tessitura del bisso

25 novembre 2018
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MAMOIADA. Magnetica. Affascinante oltre che nei gesti anche con la sua voce che modula con armonia nei tanti racconti, ma è anche ferma e risoluta quando spiega quello che fa e quello che non farà mai. “Tessere è essere e non avere”, sentenzia Chiara Vigo ieri a Mamoiada poco prima di ricevere l’annunciata nei giorni scorsi onorificenza di “Mamuthone e Issohadore ad honorem”.

Chi non la conosceva bene o ne aveva soltanto sentito parlare ne è rimasto infatuato. Il Maestro di bisso marino che tesse con un’abilità unica, così come è unico ed esclusivo il suo sapere ha conquistato tutti. Nella cerimonia ospitata come sempre nell’aula consiliare di piazza Europa la sua presenza verrà ricordata come una delle più significative delle varie edizioni del premio. Le sue parole hanno toccato il cuore e i fili dell’anima. Consapevole di ricevere una maschera di mamuthone e una fune di ishohhadore non è arrivata nel paese che le ha riservato il gradito tributo a mani vuote.

Lei stessa ha portato degli splendidi doni della sua arte, opere preziose consegnate al sindaco Luciano Barone e ai piccoli mamuthones ed issohadores che l’ascoltavano incantati. Così come si ascoltano davanti a un cammino acceso le favole della nonna. «Quando hanno bussato alla porta della mia casa di Sant’Antioco per comunicarmi che avrebbero voluto conferire questa onorificenza mi sono emozionata tantissimo. E’ da un mese che sento questo orgoglio crescere in me. E oggi sto assaporando la bellezza di questa giornata. Mamoiada per me rappresenta il rituale, il rituale della nostra isola. Un qualcosa che si ha nel proprio intimo e non si può vendere, così come non si possono acquistare le mie opere».

E’ stato sorprendente vedere il maestro di bisso filare. Tessere come per magia quei fili che richiamano un mondo fatato, fatto di trame, torsioni. Intrecci finissimi che sanno di terre, di mare. Una materia che quasi non ha peso ma con cui lei riesce ugualmente a disegnare percorsi e ricami, figure mitologiche stupende. L’intero consiglio comunale maggioranza e opposizione insieme l’hanno accarezzata con poche e sintetiche parole come quelle lette pubblicamente nelle motivazioni del premio: «A Chiara Vigo ultimo Maestro, ambasciatrice e depositaria di un antico sapere che si intreccia nelle trame del tempo e dello spazio».

Quella di ieri è stata la sua prima visita a Mamoiada, un percorso vissuto con intensità dentro il mito della maschera ma non solo. Un viaggio ha ribadito che rifarà di nuovo per “riannodare quei fili che il suo paese aveva già nel passato legato e che ora bisognerà con calma riprendere”. Insomma il feeling c’è stato tutto e si avvertiva nell’aria, come quando presenti, amministratori e artista hanno cantato insieme in sardo S’Ave Maria mentre Chiara filava la seta del mare e guidava il coro con la sua dolce nenia quasi come in un cantico sciamanico.

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