La Nuova Sardegna

I luoghi dei sardi che hanno fatto la Storia

di Marco Vitali
I luoghi dei sardi che hanno fatto la Storia

Venerdì in edicola il dodicesimo e ultimo volume della collana “Tesori nascosti” dedicato ai personaggi celebri

27 novembre 2018
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Venerdì prossimo arriva in edicola il dodicesimo e ultimo volume della collana “Tesori nascosti di Sardegna”. Si intitola “I luoghi simbolo dei grandi sardi” e sarà in edicola a 8,70 euro oltre il prezzo del quotidiano. Ci sono Eleonora d’Abrorea e Antonio Gramsci, ma anche Lussu e Sebastiano Satta, Grazia Deledda e Giuseppe Dessì. E tantissimi altri.

Non siamo davanti a un dizionario biografico, piuttosto si tratta di una raccolta di brevi biografie “per luoghi”, a partire da quello di nascita. Non si stupisca quindi il lettore nel trovare tra queste pagine papa Simmaco, eletto al soglio pontificio nel 498 e che si presume nativo di Simaxis, ma non Ilario, il primo degli unici due papi sardi della storia della Chiesa, in carica dal 461 al 468, ma più difficile da collocare con precisione in qualche luogo dell’isola, a partire da quello di nascita. Questo limite, oltre che in relazione al paese di origine, si è presentato, soprattutto per personaggi del passato più remoto, anche in merito ad altri luoghi, ragion per cui non hanno trovato spazio nel volume diversi sardi e sarde illustri che certamente, per importanza, sarebbero stati valorizzati in un dizionario biografico.

A partire dal luogo di nascita, dicevamo: è stato questo il criterio scelto per collocare i protagonisti nei capitoli del libro, che dal punto di vista iconografico si discosta quindi dai precedenti. Non sempre, infatti, il paese di origine è stato quello in cui gli uomini e le donne citati hanno vissuto, anzi di rado. Se prendiamo il caso dell’ingegnere Giorgio Asproni, il più autorevole esponente del mondo minerario sardo, proveniva da Bitti, ma dopo un periodo nel Medio Campidano, presso la maniera di Montevecchio, operò fino alla sua morte nei cantieri di Seddas Moddizzis, in territorio di Iglesias. In riferimento a Giorgio Asproni ci saranno quindi, nel capitolo relativo al Nuorese, anche immagini di Iglesias, come quella della “Scuola Mineraria G. Asproni”, a suo tempo promossa e finanziata dall’ingegnere, e oggi sede anche del Museo dell’arte mineraria. A questo criterio sfuggono rarissime eccezioni, come Aligi Sassu, nato a Milano ma di origine thiesina per parte di padre, e inserito perciò nel centro del Meilogu di provenienza della famiglia e in cui passò parte dell’infanzia. Un’altra eccezione, per motivi analoghi, è stata lo scrittore di Villacidro Giuseppe Dessì, identificato con il Linas in un modo così potente da indurci a inserirlo in questa regione storica piuttosto che nella parte relativa ai grandi personaggi nati a Cagliari.

Tra le pagine di questo libro si trovano nomi di artisti, letterati, poeti, giuristi, politici, scienziati, antropologi, archeologi… diverse figure che hanno dato lustro alla Sardegna, o contribuito in modo determinante al dibattito culturale sull’isola. Per quanto possibile abbiamo cercato di dare spazio alle figure femminili, che se sono qui presenti in minor numero non è stato per scelta, ma per pura conseguenza storica dell’egemonia maschile avuta sull’isola esattamente come altrove, nonostante la Sardegna sia stata spesso descritta, con troppo facili entusiasmi, società “matriarcale”.

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