La Nuova Sardegna

La musica dell’isola che guarda al mondo

di Michela Columbu
La musica dell’isola che guarda al mondo

Al via la prima edizione di Oni-Festival, una rassegna in cui il canto a tenore si confronta con sonorità jazz e mediterranee

30 novembre 2018
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ONIFERI. Il canto a tenore, patrimonio immateriale dell’Unesco, chiama a raccolta le sonorità del Mediterraneo nel centro della Sardegna. A Oniferi, piccolo e attivo comune a pochi chilometri da Nuoro, nonché una delle comunità simbolo dove sono presenti diverse formazioni di canto a tenore, da oggi fino a domenica, si terrà Oni-Festival, il primo festival di musica canora dove sarà possibile ascoltare accostamenti musicali di territori diversi, assieme alla scoperta di un territorio ricco di simboli arcaici.

Direttore del festival (che si terrà durante la tappa di Cortes Apertas a Oniferi) è Gianluca Dessì, chitarrista del duo Elva Lutza e dello storico gruppo Cordas et Cannas, mentre ideatori della kermesse sono i componenti del Tenore San Gavino, formazione che ha fatto la storia del canto a tenore in Sardegna. «L’incontro con il Tenore di Oniferi nasce nel ’99, dopo una lunga tournée insieme negli Stati Uniti – spiega Dessì – compreso un concerto al Symphony Space di New York. Il nostro rapporto artistico ha cominciato a consolidarsi, conducendoci verso vari festival in Francia e Italia a seguito dei quali escono due album, “Su Banzigu” e “E Pritte Tottu Custu”».

Nomi come il provenzale Renat Sette e la catalana Ester Formosa, il jazzista Eugenio Colombo assieme al duo sassarese Elva Lutza, e poi il coro Gavino Gabriel e il cuncordu Lussurzesu, i Cordas e Cannas e la cantante napoletana Flo con gli organettisti Massimiliano Soru e Alessandro Puligheddu, assieme al tenore San Gavino daranno luogo a confronti e sperimentazioni resi ancora più speciali dalla scelta delle location. Al centro, percorsi musicali studiati per l'occasione come “Limbas: viaggio musicale nei porti del Mediterraneo occidentale” o “Trad-Innovazioni”: «Spettacolo improntato su "metriche pastorali – spiegano dall'organizzazione – che passerà per la poetica lirica occitana sino ad approdare oltreoceano verso i giri ciclici e potenti del sax jazz». Oppure S'Alenu e Sas Boches, un tentativo di far convivere la tradizione del canto a tenore di Oniferi e la contemporaneità di Eugenio Colombo.

«Saranno il sito di Sas Concas, necropoli ipogeica – spiega il sindaco Stefania Piras – e la chiesa di San Gavino ad ospitare le esibizioni». Ancora più importante è stato ieri sera, nella serata inaugurale della tre giorni, il momento organizzato per i giovani che hanno potuto confrontarsi con tutti gli artisti. «Sono loro infatti che hanno il compito di portare avanti questo patrimonio artistico che è il canto a tenore – spiega Carmelo Pirisi, storico componente del tenore San Gavino – e questa occasione non può che arricchire il loro panorama musicale». Ieri sera è stato anche proiettato il docufilm tratto dalla serie “Ceolchuairt”, premiata come miglior programma d’intrattenimento al Celtic Media Festival, sul viaggio di sei artisti irlandesi alla ricerca di musica e sonorità peculiari.

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