La Nuova Sardegna

In un filmato inedito i primi trent’anni di autonomia sarda

di Giacomo Mameli
In un filmato inedito i primi trent’anni di autonomia sarda

Rivede la luce un documentario realizzato nel 1978. A Cagliari al teatro “Nanni Loy” la prima proiezione

04 dicembre 2018
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CAGLIARI. C'è la Sardegna polifemaica dei campanacci delle pecore al ritmo dei mamuthones di Mamoiada e la voce del poeta Benvenuto Lobina che recita “terra, disperada terra”, e parla “cun boxi serregàda”, con la voce roca, tremula del treno che continuava a strappare dall'isola verso l'Europa i suoi figli migliori (“su trenu chi sighìada an di pigài sa mellus gioventudi”). C'è il contadino che pigia in un tino di legno gli acini d'uva con i piedi, l'inaugurazione della nuova cementeria di Scala di Giocca a Sassari, il primo traghetto, gli aerei, campi di carciofi e le prime serre. E Paolo Dettori, quello dei “diritto allo studio” ed ex presidente della Regione, che invoca di “debellare l'analfabetismo”.

E i funerali di Stato per carabinieri e poliziotti assassinati da una criminalità primordiale. Pietro Soddu, anche lui ex presidente, che non rimpiange il passato ma vuol disegnare una “Sardegna che si avvia alla modernizzazione senza essere stravolta dall'esterno”. Ci sono i sindacalisti (Giannetto Lai per la Cisl e Villio Atzori per la Cgil) che ricordano ai distratti che la Sardegna voleva certo l'industria per “uscire dal medioevo” ma che la petrolchimica fu una “prevaricazione” ma poi aveva creato “una classe operaia matura, come quella di Ottana”. E che ci fu il “tradimento” dello Stato: perché nacquero le ciminiere ma non sorsero a valle le piccole e medie aziende, non fu avviata la invocata agroindustria.

Immagini inedite. I primi trent'anni dell'autonomia della Sardegna vengono raccontati per la prima in un filmato inedito del 1978 interamente restaurato a Cagliari dalla Cineteca sarda presentato al teatro “Nanni Loy” in via Trentino. Un filmato istituzionale di quasi venti minuti (diciannove, per l’esattezza) recuperato “per caso” in casa di Guido Costa che lavorava all'ufficio stampa della Regione.

Titolo: “Sardegna: sguardi e paesaggi dell'autonomia speciale”, commissionato nel 1978 dalla Regione, fatto nel Palazzo non tra la gente ma con firme autorevoli: la direzione di Costa che aveva chiesto i testi a Manlio Brigaglia, a un giovanissimo Sergio Atzeni e al giornalista Silvano Rejna (era anche il portavoce della Sir).

Ci sono immagini che sembrano di un millennio fa ma hanno solo quarant'anni di vita. Ci sono politici che usano correttamente la lingua italiana, non indossano felpe ma paletot e cappelli a falde larghe. Sebastiano Dessanay parla dalla sede del Comune di Cagliari dove si tenne (28 maggio del 1949) la prima riunione del Consiglio regionale.

Gli ex presidenti. Ci sono gli ex presidenti Alfredo Corrias e Giuseppe Brotzu, si intravvedono volti di politici che studiavano e sapevano, i sardisti Pietro Melis e Anselmo Contu, il sorriso dell'ex leader della Cgil Salvatore Nioi, Giovanni Del Rio e Salvatorangelo Spano, appare un giovane Aga Khan Karim in camicia e maglioncino e ovviamente Nino Rovelli e il ministro Giulio Pastore, Antonio Segni e Giuseppe Saragat, il presidente del Consiglio regionale Andrea Raggio, un giovanissimo Francesco Macis con Ariuccio Carta, Giovanni Lilliu e Ignazio Pirastu, l'ex sottosegretario al Tesoro Nino Carrus, compare Michelangelo Pira diventato responsabile degli atti parlamentari in Consiglio dopo essere subentrato a Marco Diliberto. Un amarcord istituzionale utile dopo settant'anni di governo definito “autonomo” ma che consente di parlare dell'oggi analizzando la storia passata, la fase dell'industrializzazione comunque necessaria per uscire dalla disoccupazione e dall'analfabetismo.

Cinque mesi di restauro. Un lavoro di restauro fatto (“interamente fatto a Cagliari” ha precisato Antonello Zanda, presidente della Cineteca sarda) da Luca Portas e Cristina Secci. Un lavoro di cinque mesi tra restauri meccanici, scansioni, pulizie a secco con rulli di cotone, digitalizzazioni, colonne sonore ottiche e altre raffinate tecnologie maneggiate da professionisti capaci.

Alla prima proiezione pubblica del filmato, domani a Cagliari, è annunciata la partecipazione di Massimo Zedda, Francesco Pigliaru, Gianfranco Ganau, Giuseppe Dessena, Alberto Jannuzzello, Antonello Zanda, Pietrino Soddu, Salvatore Cubeddu, Luca Lecis, Gianluca Scroccu, Davide Costa e Luciano Uras. Si parlerà dell'ieri per ricordare che ieri, comunque, un progetto c'era. C'è oggi? Che fare nell'era post-industriale?
 

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