«Nei nostri brani il sardo parlato davvero»
Il leader degli Istentales Gigi Sanna presenta “Lumeras”, il disco inciso dal vivo con la cantante Maria Luisa Congiu
05 dicembre 2018
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NUORO. Una grande stima reciproca, sia umana e sia artistica, ma anche quattro anni di collaborazioni che alla fine – forse era inevitabile – sono culminate in un progetto comune: un disco dal vivo affiancato da un libretto che sta avendo un grandissimo successo, “Lumeras”, ossia luci, tradotto dal sardo. Quella tra gli Istentales e la cantante Maria Luisa Congiu è una sinergia molto virtuosa e fruttifera. La musica etno-pop-agropastorale della band barbaricina si mescola alla perfezione con quella tradizionale, regalando a chi ascolta oltre due ore di emozioni. Il risultato è appunto un album in vendita con il quotidiano La Nuova Sardegna.
«È un live – racconta Gigi Sanna, leader degli Istentales – che abbiamo inciso sfruttando il meglio di tre concerti: uno a Gairo, uno a San Pasquale, nei pressi di Santa Teresa Gallura, e infine a Golfo Aranci. La presentazione ufficiale del disco, tuttavia, la faremo ad agosto al Teatro Civico di Sassari e tutto il ricavato del disco andrà in beneficenza con l’obiettivo di ricostruire l’orologio della chiesa di Bancali». Per questo nuovo album i due repertori vengono uniti e riarrangiati in modo da essere interpretati da due formazioni, le quali danno origine a una Super Band di dodici elementi, più i rispettivi leader. Morale:il disco prodotto dai tre live è bello, orecchiabile con nove canzoni che spaziano dal repertorio cantautorale italiano sino al pop, il rock e il folk. In mix tra brani originali e cover d’autore, come “Dio è morto” di Francesco Guccini e portato al successo dai Nomadi. Oppure “Pescatore” di Pierangelo Bertoli, autore con il quale gli Istentales hanno molto collaborato. E ancora “Via”, un’altra canzone famosissima, stavolta firmata da Claudio Baglioni. «Siamo nati con i cantautori – continua Sanna – e francamente li rimpiangiamo tanto. Ormai non c’è quasi più nessuno in grado di dare frustate con i versi e la musica, di essere dissacrante come Guccini in “Dio è morto”. Ora tutto è limitato ai suoni, mentre nei testi mancano la poesia e i contenuti importanti, come la lotta di classe o la fatica di arrivare a fine mese».
Ma a stupire sempre per la loro bellezza sono le tracce originali: da “Saranno giorni” a “Coro ’e mama”, da “Istentales” ad “Ajo”, passando per “Festa paesana” (Sos Bardanas). «Il sardo che cantiamo – spiega Sanna – piace anche perché è una lingua autentica, quella che davvero parliamo tutti i giorni. Per scrivere un pezzo non vado certo a cercare le parole nel vocabolario».
Infine “Lumeras”, il brano che dà il titolo all’album e all’intero progetto. «È stato scritto a quattro mani da me e Maria Luisa Congiu – conclude Gigi Sanna – mentre la musica è stata composta da Francesco Guiso. Rievoca situazioni paesane e personaggi come il venditore di torrone, il suonatore di fisarmonica e su passu torrau. Ciò che vogliamo dire è che i sardi non devono nascondere la loro importante cultura e che presto arriverà una luce a illuminarla». (r.cul.)
«È un live – racconta Gigi Sanna, leader degli Istentales – che abbiamo inciso sfruttando il meglio di tre concerti: uno a Gairo, uno a San Pasquale, nei pressi di Santa Teresa Gallura, e infine a Golfo Aranci. La presentazione ufficiale del disco, tuttavia, la faremo ad agosto al Teatro Civico di Sassari e tutto il ricavato del disco andrà in beneficenza con l’obiettivo di ricostruire l’orologio della chiesa di Bancali». Per questo nuovo album i due repertori vengono uniti e riarrangiati in modo da essere interpretati da due formazioni, le quali danno origine a una Super Band di dodici elementi, più i rispettivi leader. Morale:il disco prodotto dai tre live è bello, orecchiabile con nove canzoni che spaziano dal repertorio cantautorale italiano sino al pop, il rock e il folk. In mix tra brani originali e cover d’autore, come “Dio è morto” di Francesco Guccini e portato al successo dai Nomadi. Oppure “Pescatore” di Pierangelo Bertoli, autore con il quale gli Istentales hanno molto collaborato. E ancora “Via”, un’altra canzone famosissima, stavolta firmata da Claudio Baglioni. «Siamo nati con i cantautori – continua Sanna – e francamente li rimpiangiamo tanto. Ormai non c’è quasi più nessuno in grado di dare frustate con i versi e la musica, di essere dissacrante come Guccini in “Dio è morto”. Ora tutto è limitato ai suoni, mentre nei testi mancano la poesia e i contenuti importanti, come la lotta di classe o la fatica di arrivare a fine mese».
Ma a stupire sempre per la loro bellezza sono le tracce originali: da “Saranno giorni” a “Coro ’e mama”, da “Istentales” ad “Ajo”, passando per “Festa paesana” (Sos Bardanas). «Il sardo che cantiamo – spiega Sanna – piace anche perché è una lingua autentica, quella che davvero parliamo tutti i giorni. Per scrivere un pezzo non vado certo a cercare le parole nel vocabolario».
Infine “Lumeras”, il brano che dà il titolo all’album e all’intero progetto. «È stato scritto a quattro mani da me e Maria Luisa Congiu – conclude Gigi Sanna – mentre la musica è stata composta da Francesco Guiso. Rievoca situazioni paesane e personaggi come il venditore di torrone, il suonatore di fisarmonica e su passu torrau. Ciò che vogliamo dire è che i sardi non devono nascondere la loro importante cultura e che presto arriverà una luce a illuminarla». (r.cul.)